Contratto Commercio: nessun abbandono della CGIL del tavolo delle trattative.

Chiesti 10 giorni di sospensione del negoziato per fare una consultazione tra i lavoratori. La Filcams CGIL ha poi appreso del rinnovo avvenuto dal sito di Confcommercio.

L’appello alla firma lanciato dai rappresentanti dei datori di lavoro assume il sapore della provocazione dopo l’accordo separato sottoscritto con CISL e UIL.

Quello che è avvenuto ha una portata storica in quanto in questo settore una divisione simile non c’era mai stata. E’ un chiaro segnale politico che determina strappi profondi e difficile da ricucire.

Le informazioni false e strumentali che la Confcommercio sta diffondendo a tutti i livelli sono tesi a isolare la CGIL, forti di un consenso ottenuto da CISL e UIL, le quali hanno disconosciuto con la firma apposta l’altra notte le richieste avanzate nella piattaforma unitaria per il rinnovo del CCNL del settore. Ma andiamo per gradi per spiegare nel merito che cosa è successo.

Le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro del settore del Commercio vanno avanti da oltre 18 mesi. In contrapposizione alle richieste unitarie dei sindacati dei lavoratori Confcommercio ha presentato una propria contro-piattaforma con la quale ha inteso destrutturrare nel suo complesso il contratto di lavoro, gli istituti e le tutele fino ad oggi salvaguardati. Solo negli ultimi incontri, e dopo ben 3 giornate di sciopero, si sono aperti alcuni spazi di mediazione, che però lasciavano ancora insolute due grandi questioni: il lavoro domenicale e l’apprendistato. Nei documenti presentati da Confcommercio e recepiti nell’accordo si prevede in sostanza che la Domenica diventa giorno lavorativo ordinario, senza cioè che il dipendente possa rifiutarsi di lavorare come invece avvenuto sino ad oggi. La cancellazione della volontarietà del lavoro della Domenica avviene dopo 4 mesi dalla stipula del citato accordo (separato), sempre che nel frattempo non intervengano intese aziendali che regolino la materia. Una possibilità quest’ultima alquanto remota, visto il basso interesse che le stesse aziende avranno nel definirla, dal momento che nell’astenersi dal farlo, grazie a quel meccanismo, avranno piena agibilità nell’organizzare il lavoro di Domenica. La platea dei lavoratori interessati da questa novità riguarda tutti i settori del terziario e commercio: negozi, catene di distribuzione, aziende di servizi, imprese di consulenza ecc. Diventa un primo grande precedente che apre la strada all’estensione di questo strumento a molti altri comparti nei settori privati dei servizi oggi non toccati da questa normativa. Facendo un esempio, ogni dipendente di Esselunga di Montecatini per effetto dell’accordo è obbligato durante l’anno a lavorare per 20 Domeniche senza possibilità di rifiutarsi, oltre a quelle di Dicembre già previste dalla precedente normativa.

L’altro punto focale sul quale la FILCAMS CGIL ha espresso il suo dissenso rispetto ai documenti presentati da Confcommercio riguarda la regolamentazione dell’apprendistato dei nuovi assunti. CISL e UIL hanno infatti accordato che a parità di salario percepito sia previsto un numero maggiore di ore di lavoro per i neoassunti. Una diversificazione di trattamento inaccettabile e con il quale si vuole accentuare il divario generazionale fra lavoratori. In seguito alla posizione di intransigenza assunta da Confcommercio, che ha dichiarato intoccabili le materie sopra esposte, la Filcams CGIL ha chiesto una pausa di 10 giorni per poter svolgere una veloce consultazione dei lavoratori. Una richiesta giustificata dal fatto che i testi che andavano definendosi si allontanavano radicalmente dalla piattaforma unitaria varata e dal mandato ricevuto dai lavoratori e dai delegati delle tre sigle sindacali. Questo avrebbe consentito successivamente alla Filcmas CGIL di riprendere le trattative. La risposta è stata la firma separata dell’accordo. In questi giorni la Filcams CGIL è impegnata in una capillare campagna di informazione nei luoghi di lavoro con l’obiettivo di riprendere a settembre su vasta scala la consultazione dei lavoratori ed avere dai diretti interessati il giudizio finale sull’accordo separato firmato da CISL e UIL.

FILCAMS PISTOIA

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