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Presentata la piattaforma per la Contrattazione sociale 2021 agli enti locali del terriotrio

La scorsa settimana, come CGIL CISL UIL unitamente ai sindacati dei pensionati di categoria, abbiamo inviato a tutte le Amministrazioni Comunali della nostra Provincia, una richiesta di incontro per avviare la contrattazione sociale per l’anno 2021: un’attività che svolgiamo da diversi anni e che consiste nella discussione ed approfondimento delle politiche relative al bilancio preventivo di ciascun ente, che si conclude con un protocollo di intesa nel quale le parti individuano soluzioni per rispondere ai bisogni di ciascuno dei territori che le Amministrazioni rappresentano.

Convinti che in un momento come quello attuale, trovare dei momenti di confronto come questo sia ancora più importante ed urgente che in passato, insieme ad una piattaforma molto dettagliata che abbraccia tutte le tematiche per noi importanti (dalla difesa del reddito alle politiche per la casa, dalle politiche degli appalti e della legalità all’utilizzo dei beni confiscati alle mafie, dalle politiche di genere alla non autosufficienza solo per citarne alcune) abbiamo preparato un documento che contiene le questioni per noi prioritarie rispetto alla fase che stiamo vivendo.
L’emergenza sanitaria in atto ci interroga sulle migliori strategie da mettere in campo per dare una risposta ai bisogni delle categorie maggiormente colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia e nel documento inviato chiediamo ai Comuni che siano inserite risorse per attivare misure e progettualità prioritariamente su: sociale, sanità, sostegno al reddito e servizi educativi e scolastici.
Da più parti si afferma che l’obiettivo delle politiche attuate per contrastare la crisi corrente non sia il ritorno allo status quo ante: la crisi che stiamo attraversando può servire a consolidare ed intensificare le disuguaglianze o può invece fornire l’occasione per modificare una condizione di crisi sociale ed economica che investe il nostro paese ormai da troppi anni.
Si può evitare di ritornare alla situazione precedente all’inizio della pandemia (che ha messo definitivamente a nudo tutte le debolezze del nostro sistema) cercando di realizzare anche a livello locale un modello di sviluppo che risponda alle finalità solidaristiche della società.
Il rafforzamento del sistema di welfare locale può, ad esempio, essere una risposta efficace contro la disoccupazione, la malattia, la senilità, la non autosufficienza, la necessità di conciliazione vita-lavoro e l’uguaglianza delle opportunità e rispondere alle diverse emergenze sociali che si sono acuite a causa della pandemia. Anche a livello locale si possono attivare la ricerca, la produzione di conoscenza, l’uso di tecnologie per la telemedicina.
Rispetto alla sanità, l’emergenza legata alla diffusione del coronavirus ha reso ancora più urgente il ripensamento delle filiere assistenziali residenziali e domiciliari.
Non dobbiamo dimenticare che la medicina e l’assistenza socio-assistenziale e socio-sanitaria territoriale sono un bene da salvaguardare e potenziare sia per evitare di sovraccaricare gli ospedali, sia perché dai servizi territoriali dipende la qualità della vita delle famiglie ed in particolare delle più fragili. E’ fondamentale favorire la permanenza dell’anziano non autosufficiente nella propria abitazione il più a lungo possibile. Bisogna proseguire nella strada intrapresa a sostegno della disabilità, favorendo il percorso di progressiva autonomia e una migliore gestione della vita quotidiana.
L’emergenza Covid 19 ha accentuato l’esigenza di garantire l’universalità di accesso alle cure, ma non solo ai malati di Covid: non dimentichiamo i malati cronici e la loro presa in carico da parte della struttura sanitaria, pianificando la fruibilità delle prestazioni in modo tempestivo e congruo con il decorso della patologia, istituendo apposite agende dedicate alle prestazioni intese come visite/esami successivi al primo accesso e prescritti e prenotati direttamente dallo specialista che ha preso in cura il paziente.
Una richiesta forte che abbiamo fatto ai Comuni è quella di dettagliare come le Amministrazioni intendono spendere le risorse messe a disposizione degli enti locali dal Governo per far fronte all’emergenza sanitaria e rilanciare lo sviluppo locale.
Le risorse ci sono e devono essere impiegate in progetti e misure che rispondano ai bisogni dei cittadini e del territorio. Da questo punto di vista auspichiamo con forza che questa importante occasione non venga sottovalutata o, peggio, mal utilizzata dalle Amministrazioni Comunali perché potrebbe essere un’opportunità di miglioramento delle condizioni di vita di tanti lavoratori, disoccupati e pensionati.
Il messaggio che vogliamo mandare a chi governa i nostri enti locali è che dalle crisi epocali come quella che ci sta investendo se ne esce insieme, che l’autoreferenzialità ha dimostrato in questi anni di non produrre che risultati nefasti e che è il momento di mettere in campo misure straordinarie per attuare, anche nel nostro territorio, un cambiamento in meglio.

Silvia Biagini CGIL Pistoia
Andrea Brachi SPI CGIL Pistoia

Alessandra Biagini CISL Toscana Nord
Alessandro Vivarelli FNP Toscana Nord

Ruggero Latino UIL Pistoia
Lia Tosi UILP Pistoia

 

Scarica la Premessa alla Piattaforma rivendicativa territoriale per le Amministrazioni comunali

Scarica la Piattaforma contrattazione sociale 2021

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