Stato e Parastato

PER NOIi servizi pubblici garantiscono la crescita e il benessere del paese. Il blocco del turn-over e i tagli lineari hanno prodotto meno servizi, meno diritti e meno equità. Ma la spesa e l’indebitamento sono saliti ancora.
PER NOIl’efficienza della PA deve dare migliori risposte ai bisogni dei cittadini. Per farlo bisogna investire sul lavoro, sulla partecipazione, sul valore e la dignità delle professioni. Il contrario della riforma Madia.
PER NOIil precariato nei servizi pubblici deve essere eliminato: superando il blocco del turn-over, creando nuovi posti di lavoro e stabilizzando i lavoratori a tempo determinato.
PER NOIil nuovo contratto non deve essere rimandato e deve adeguare livelli economici e potere d’acquisto delle retribuzioni. Solo il contratto garantisce la tutela dei diritti.
PER NOIla contrattazione integrativa facilita l’innovazione della PA, aumenta la produttività e valorizza le competenze.
PER NOIlegalità e trasparenza si difendono con una PA responsabile ed efficiente. Adozione di un nuovo codice degli appalti, riduzione delle stazioni appaltanti, abolizione delle gare al massimo ribasso, rispetto dei contratti di lavoro anche nel sistema della cooperazione sociale.

ministeri 2015MINISTERI

LAVORO, FORMAZIONE, INNOVAZIONE, CONTRATTO

I governi degli ultimi anni non hanno cambiato le politiche sulla P.A.

  • Persistono i tagli nella P.A., si riduce la presenza dello Stato, si mettono in discussione i diritti dei cittadini
  • Le cosiddette riforme della P.A. (DL 90 e DDL Madia), non cambiano affatto “verso”
  • Si peggiorano le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici, si allontanano le P.A. dai cittadini
Questo è il “riordino” delle amministrazioni: meno servizi e presenza sul territorio dello Stato. Chiusure di uffici e mobilità forzata dei
lavoratori.
Contro il lavoro pubblico è in atto una campagna mediatica con l’obiettivo di facilitare i licenziamenti e introdurre disposizioni restrittive e punitive per tutti i Lavoratori, pubblici e privati.
Siamo sempre stati convinti che i comportamenti irregolari e infedeli vadano sanzionati, fino alle massime conseguenze, ma con strumenti contrattuali e normative corrette.
L’attuale volontà politica vuole invece demolire il welfare pubblico, prima attraverso il taglio degli investimenti, poi con la drastica riduzione del personale, riducendo l’efficienza degli uffici e attribuendo la responsabilità dello scarso rendimento ai lavoratori. Su questa strada sbagliata si sono confermate tutte le politiche di blocco del turn-over, confermate dall’attuale governo.
Alla crisi economica e sociale del Paese non si risponde con i licenziamenti. Occorre invece assicurare un’occupazione stabile che inserisca i giovani nella produzione di servizi pubblici di qualità.
A questo si aggiunge l’ennesimo blocco dei contratti.

È necessario contrastare questo disegno

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AGENZIE delle ENTRATE

LAVORO, PER I SERIZI E I DIRITTI DELLE COMUNITA'

Per salvare il paese e garantirne il futuro è fondamentale ripartire dalla lotta all’evasione ed elusione fiscale, dotare la macchina fiscale degli strumenti necessari per recuperare i circa 150 miliardi di imposte evase, rendere i lavoratori del fisco protagonisti del contrasto all’evasione.
Per la FP CGIL è obiettivo irrinunciabile:
  • Il rinnovo del CCNL, scaduto da 5 anni. Il CCNL deve rimanere lo strumento principale per la difesa delle retribuzioni e dei diritti dei lavoratori. Ulteriori blocchi non sono giustificabili, non può passare il principio che il lavoro pubblico sia un costo da abbattere. Si preferisce attuare la politica dei Bonus, che divide il mondo del lavoro, piuttosto che riconoscere il diritto costituzionale ad “avere una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro sufficiente ad assicurare una esistenza libera e dignitosa”.
  • Il ripristino della contrattazione decentrata, depotenziata dalla riforma Brunetta e ulteriormente svilita dalla riforma Madia. La contrattazione decentrata deve tornare ad essere strumento per la valorizzazione economica e professionale dei lavoratori; sono da rifiutare tutti quei criteri premiali, meritocratici che attribuiscono al dirigente un potere insindacabile sulla carriera dei lavoratori. L’erogazione del salario di produttività per fasce di merito individuali e predeterminate è da contrastare con decisione: il raggiungimento annuale degli obiettivi è la dimostrazione della professionalità di tutti i lavoratori, altri strumenti rischiano di essere fortemente demotivanti. Per rilanciare la contrattazione è necessario che siano ridotti i tempi di assegnazione delle risorse rivedendo i sistemi di calcolo della produttività e della quota incentivante.
  • L’avvio di un confronto con l’Amministrazione per giungere in tempi brevi alla sottoscrizione di un accordo per i passaggi di fascia (progressioni economiche) dopo il termine del blocco delle “carriere” introdotto dal d.l. 78/2010 e protratto fino al 31/ 12/2014. I criteri di valutazione dei titoli devono essere certi e oggettivi: ribadiamo il nostro no alla trasformazione delle progressioni economiche in promozioni arbitrarie, così come avvenuto con gli accordi sottoscritti il 22 dicembre 2010 e il 19 aprile 2011.
  • L’apertura di tavoli negoziali sul tema dell’unificazione delle due Agenzie. Il contributo delle OO.SS. e delle RSU è fondamentale per una migliore organizzazione del lavoro e per una più equa distribuzione dei carichi di lavoro.
  • La necessità di omogeneizzare sia gli aspetti lavorativi che economici di attività similari, come il Contact Center dell’ex Territorio con i CAM dell’Entrate, i front office degli uffici provinciali e di costituire poli catastali presso gli uffici decentrati delle Entrate al fine di erogare ulteriori servizi ed avvicinare la nuova Agenzia al cittadino.

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I NOSTRI OBIETTIVI SONO
LAVORO, FORMAZIONE, INNOVAZIONE, CONTRATTO

Vogliamo ripartire dal rinnovo dei contratti e intervenire sull’organizzazione del lavoro.

La scelta di ristabilire il primato della norma nella regolazione del rapporto di lavoro pubblico è stata punitiva e fallimentare.
Assetti organizzativi e livelli retributivi devono tornare a essere negoziati. Occorre rilanciare e rinnovare la contrattazione integrativa, valorizzando le
specificità delle singole Amministrazioni.
È necessario:
  • rafforzare il ruolo delle RSU, aumentando le risorse disponibili e la partecipazione all’organizzazione del lavoro, per migliorare i servizi, misurandoli con il territorio dove si opera.
  • valorizzare professionalità e di competenze, e quindi riattivare percorsi di crescita e riqualificazione del personale, oggi fermi.
  • la riapertura della contrattazione per una formazione continua e permanente.
Siamo contrari alla privatizzazione e alle esternalizzazioni dei servizi e delle funzioni dello Stato.
Vogliamo la valorizzazione del lavoro pubblico: garanzia di equità, di esercizio dei diritti di cittadinanza e contributo al rilancio economico del Paese.

VOGLIAMO UNA RIFORMA VERA DELLA P.A.

VOGLIAMO IL CONTRATTO

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