DI MIRAFIORI E POMIGLIANO
La FIOM-CGIL ha deciso di informare nel modo più capillare i lavoratori perché pensiamo sia importante garantire un’informazione completa, dettagliata e trasparente sui contenuti dell’accordo firmato con Fiat da Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri e Capi.
I cambiamenti in negativo previsti nell’accordo sulle condizioni di lavoro e sui diritti in generale dei lavoratori, sono di una radicalità tale che è opportuno che i diretti interessati sappiano cosa è stato firmato in modo non filtrato da alcun tipo di sintesi.
La FIOM-CGIL, come noto, non ha firmato l’intesa in quanto sono previste:
-
la cancellazione del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici, che non sarà applicato alla Joint Venture chiamta Fabbrica Italia;
-
il peggioramento delle condizioni di lavoro e della salute con il taglio delle • pause per il riposo;
-
l’intensificazione della prestazione lavorativa con la disdetta di importanti • accordi sindacali sulle saturazioni massime individuali e sulle maggiorazioni minime da assegnare ai cicli di lavoro;
-
la possibilità per l’azienda di inserire turni da 10 ore di lavoro;
-
una penalizzazione economica sulla retribuzione dovuta in caso di malattia;•
-
il salario nominale non aumenta. La retribuzione potrebbe aumentare solo nell’eventualità che siano utilizzati straordinari e turnistiche più gravose;
-
la riduzione nei fatti del salario reale in quanto nulla è previsto sul Premio di Risultato per i lavoratori che già nel 2010 non è stato erogato nella quota prevista a Luglio;
-
la cancellazione dei rappresentanti sindacali eletti dai lavoratori (R.S.U.) sostituiti dalle RSA nominate dai soli sindacati firmatari;
-
la possibilità di sanzionare individualmente il lavoratore e le organizzazioni sindacali in caso di non rispetto delle clausole previste (limitazione del diritto di sciopero).
Per la FIOM-CGIL soluzioni in grado di dare risposte rispettose della salute e dei diritti dei lavoratori possono essere trovate e per queste ragioni pensiamo che bisogna fermare questa deriva.
La consapevolezza e la conoscenza dei lavoratori di ciò che sta accadendo è il primo passo da compiere. La seconda cosa da fare è di avviare una campagna di mobilitazione Generale a partire dallo