Necessità di garantire trasparenza, chiarezza e certezze per i lavoratori.
Le notizie che giungono rispetto all’assemblea dei soci che era uno degli appuntamenti attesi nella vicenda delle terme, non aiutano a chiarire la situazione complessa ed è fonte per la CGIL di ulteriore preoccupazione.
Secondo la CGIL grave ed irresponsabile da parte della compagine privata è stata la scelta di non aver consentito in occasione dell’assemblea di Venerdì scorso il non aver concentio l’elezione del Presidente della Società di gestione.
Bene ha fatto la proprietà a respingere le richieste avanzate alcuni giorni fa dal socio Santarelli volte ad ottenere attestati di gradimento rispetto alla volontà manifestata di confermare gli impegni assunti e da assumere.
Ripianare i debiti e rimettere in sesto la società è un dovere del socio privato, che deve adempiere senza avere la pretesa di ottenere niente in cambio.
Condividiamo la posizione assunta dalla proprietà che quando afferma che è necessario aprire una nuova fase con i possibili scenari che tale scelta può determinare.
A questo proposito il coinvolgimento della Provincia nella proprietà, come l’ingresso di imprenditori locali nella gestione, aperta anche ad esperienze nazionali del settore, può a nostro avviso segnare la svolta ad una situazione che come tale non può essere riprodotta, e per la quale è necessario fare una seria ed approfondita rivisitazione del modello termale fino ad oggi pensato ed intorno al quale si è sviluppata l’attuale privatizzazione.
Al tempo stesso riteniamo importante che si sia finalmente chiarito, da parte della proprietà, un aspetto che rischiava di creare false attese e speranze: oggi si prende atto che la privatizzazione non ha prodotto i risultati previsti, ciò non significa che sia possibile tornare ad una gestione pubblica. Le ragioni che portarono alla privatizzazione permangono oggi come ieri.
Quello che per la CGIL non è accettabile è che i danni prodotti dai partners privati nella Società di gestione possano ricadere sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, che per primi in questo modo ne pagarebbero le conseguenze.
La CGIL chiede pertanto con forza che la proprietà dia elementi di garanzia nella difesa dell’occupazione e delle professionalità presenti, insieme ad elementi di chiarezza e trasparenza, che debbono caratterizzare le scelte ed i percorsi che verrano meglio definiti nel prossimo futuro.