Proclamato lo stato di agitazione ed un primo pacchetto di 8 ore di sciopero da parte del personale. Martedì 1 settembre una delegazione di lavoratrici incontrerà il Sindaco di Pistoia.
“Non intendiamo farci portare via il lavoro e faremo di tutto per difendere la nostra occupazione” questa è l’affermazione che più volte ha risuonato nell’assemblea che le lavoratrici hanno svolto non più tardi di ieri nei locali della Ser.In. di via Galvani a Pistoia.
“Man mano che facciamo le verifiche del caso, emerge con sempre più nettezza che i presupposti alla base della scelta di avviare la procedura di mobilità con la prevista cessazione dell’attività della sede di Pistoia sono non veritieri – afferma Fabio Capponi della Filcams CGIL”.
Contratti per commesse di servizi in via di perfezionamento, altri già definiti e conclusi di recente e che avrebbero fatto riferimento come lavorazione alle sede di Pistoia, determinano una situazione diametralmente opposta a quella prospettata dalla proprietà dell’azienda.
“Per questo chiamiamo l’azienda ad un atteggiamento di responsabilità, dal momento che i presupposti non solo di un proseguimento, ma volendo, di un potenziamento delle attività a Pistoia ci sono e devono essere perseguiti con il massimo impegno di tutti - continua Capponi”.
Martedì 1 settembre al rientro dal Giappone il Sindaco Berti incontrerà una delegazione di lavoratrici. “Ringraziamo il Sindaco per la sensibilità dimostrata nell’aver messo subito in agenda l’incontro con le lavoratrici della Ser.In. – conclude il sindacato – Faremo analoga richiesta di incontro anche alle altre autorità della nostra provincia dal momento che sarà importante esercitare tutta la pressione possibile per salvare questa realtà economica della nostra provincia”