I provvedimenti assunti dal Governo Monti sulle pensioni hanno creato una vera e propria emergenza sociale per i lavoratori in mobilità ordinaria ed in mobilità lunga, per i lavoratori che hanno accettato esodi individuali e collettivi, per i titolari di prestazioni di sostegno al reddito a carico del fondi di solidarietà di settore, per gli autorizzati alla prosecuzione volontaria, per coloro che hanno ottenuto l'esonero dal servizio. Lavoratrici e lavoratori per i quali il diritto a pensione è diventato una vera e propria lotteria e che rischiano di rimanere per anni senza alcun sostegno economico e senza pensione. Nulla è stato previsto dal Governo per coloro che sono stati licenziati individualmente o collettivamente in assenza di accordi nonché per i lavoratori, nella stessa condizione, per i quali è iniziata ma non si è conclusa la procedura di licenziamento.
Restano ancora aperti, inoltre, i problemi derivanti dalle ricongiunzioni onerose presso diverse gestioni previdenziali, a seguito della cancellazione effettuata dalla legge 122/2010 di una serie di norme che consentivano ai lavoratori del settore privato e del settore pubblico di chiedere la costituzione della posizione assicurativa o la ricongiunzione gratuita della contribuzione in un unico fondo. Di conseguenza, a partire dal luglio del 2010, a questi lavoratori per poter andare in pensione vengono imposti oneri di ricongiunzione estremamente gravosi che, in molti casi, raggiungono addirittura l’importo di centinaia di migliaia di euro, con la conseguenza che molte lavoratrici e molti lavoratori, non potendo pagare, si trovano nella condizione di non aver diritto a pensione.
CGIL CISL e UIL chiedono:
• che le esenzioni dalla nuova normativa si applichino anche agli accordi di mobilità siglati tra il 4 ed il 31 dicembre 2011;
• che per i lavoratori posti in mobilità o in esodo non si applichi l'incremento dell'età relativo alla speranza di vita;
• che per gli esodi l'esenzione sia estesa anche a tutti coloro che, in base ad accordi sottoscritti nel 2011, cesseranno dal lavoro in data successiva al 31 dicembre 2011;
• che per gli esodi sia cancellato il vincolo dei 24 mesi in cui, in base all'attuale normativa, devono essere raggiunti sia i requisiti per il diritto a pensione sia l'apertura della finestra sia l'aumento dell'età relativo alla speranza di vita;
• che nelle esenzioni vengano considerati anche i lavoratori licenziati individualmente o collettivamente senza accordi e che l'esenzione sia applicabile anche a coloro per i quali la procedura di licenziamento è iniziata ma non si è ancora conclusa;
• che venga ripristinata la possibilità del trasferimento o della ricongiunzione gratuita della contribuzione versata all'INPS come unico vero atto di equità rispetto a lavoratrici e lavoratori che hanno sempre versato la contribuzione.
CGIL CISL e UIL chiedono al Governo e al Parlamento di intervenire per modificare i provvedimenti varati e renderli più equi sul piano sociale, dando di nuovo certezze sul diritto a pensione a tutti i lavoratori espulsi o prossimi all’espulsione dal lavoro e consentendo a chi è ormai prossimo alla pensione di ricongiungere tutti i contributi maturati presso enti o gestioni diverse senza oneri. Anche a tale scopo si chiede al Governo di avviare quanto prima un confronto di merito, al fine di individuare le soluzioni più adeguate per rispondere ai problemi sopra richiamati.
MANIFESTAZIONE UNITARIA – ROMA, 13 APRILE 2012
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