Rimangono,infatti, ancora irrisolte le seguenti questioni:
1) la promessa (perché l’atto di indirizzo non c’è) di pagamento degli scatti di anzianità per il 2011 sarà effettuata sottraendo risorse al Fondo di Istituto(che fino ad oggi ammontava a 1.200.000.000 euro). Occorrono infatti 480 milioni di euro per la copertura degli scatti di anzianità, ma il Ministero dell’economia ha certificato solo 86 milioni(economie FIS e 30% sui tagli di organici) . Verrà così tagliato un terzo del fondo di istituto, pari a 394 milioni di euro. Di nuovo i costi sono scaricati sui lavoratori della scuola, col taglio del salario accessorio, e sugli studenti che vedranno impoverita l’offerta formativa. Senza contare che nei prossimi anni le misere economie certificate dal MEF non ci saranno più, pertanto gli scatti per il 2012 e per gli anni a seguire potranno essere coperti esclusivamente dal fondo d’istituto, con il conseguente azzeramento dei fondi contrattuali utilizzati dalla scuola per attuare il POF.
2) continua a restare in sospeso il rinnovo del contratto, scaduto nel 2009. Il blocco della contrattazione e il congelamento degli stipendi fino al 2017 produrrà una perdita secca del potere di acquisto stimabile intorno al 25%.
3) continua la politica di delegittimazione del ruolo docente che non si esaurisce affatto nelle 18 ore di cattedra (vedi affermazione del Presidente del Consiglio Monti in TV)
4) la legge ex Aprea costituisce una gravissima minaccia all’autonomia della scuola pubblica e alla libertà di insegnamento. Il ddl 953, progetto di riforma degli organi collegiali (recentemente approvato dalla VII Commissione della Camera e approdata in Senato),restringe gli spazi di democrazia, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola. Esso prevede la costituzione di un Consiglio di Autonomia, che sostituirà il Consiglio d’Istituto, di cui faranno parte anche membri esterni scelti nella realtà del territorio,che elaborerà uno statuto autonomo, finalizzato a regolamentare non solo l’amministrazione dell’Istituto, ma le competenze didattiche dei docenti nell’ottica di uno spirito di privatizzazione della scuola
5) in questo quadro di riduzione progressiva di risorse alla scuola pubblica nessuna delle risorse stanziate per il finanziamento alle scuole private è stata ridotta
6) in un momento in cui si parla di ridurre le spese, viene indetto un concorso di abilitazione sostanzialmente inutile visti i costi (1.000.000 di euro), i posti (11.542) e le domande (300.000). I posti disponibili saranno coperti per il 50% dal concorso e per il restante 50% dalle graduatorie!!!
7) naturalmente non si prendono in considerazione la riduzione della spesa militare e di quella politica, i cui costi sembrano inversamente proporzionali alla sua efficacia.
Per questo i docenti, a larga maggioranza/all’unanimità, ritengono necessario aderire alla mobilitazione nazionale a tutela della scuola pubblica, degli studenti e delle loro famiglie.
Le forme di tale mobilitazione sono le seguenti: