Quota 96. La Corte dei Conti dice "NO" alla richiesta di riapertura dei termini per il pensionamento dei docenti
Giulia Boffa - Dopo tanta attesa è arrivata la sentenza della Corte dei Conti per la vexata questio della Quota 96, che ha visto la riforma Fornero annullare i requisiti per il pensionamento a chi aveva come somma di servizio quota anni pari a 96, ma al termine del 31 agosto 2012 e non a quelli richiesti dalla riforma al 31 dicembre 2011, dimenticando che l'uscita per il personale docente è all'inizio dell'anno scolastico e non alla fine di quello solare.
Dopo diverse sentenze favorevoli di vari giudici del lavoro e l'appello al Consiglio di Stato, i ricorrenti sono stati invitati da quest'ultimo a rivolgersi alla Corte dei Conti del Lazio per dirimere la questione se fosse possibile riaprire i termini per l'acquisizione delle domande di pensionamento, ma purtroppo per i 3.500 professori interessati la sentenza è negativa e il ricorso è stato giudicato inammissibile.
I giudici hanno scritto nella sentenza che "Non sussistono i presupposti per la richiesta sospensione cautelare dei provvedimenti in questione, posto che è controverso un diritto pretensivo di parte ricorrente" e pertanto "la Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio dichiara inammisibile l’istanza di sospensione dei provvedimenti impugnati".
Intanto c'è ancora la possibilità di una sentenza favorevole della Corte Costituzionale, altro organo a cui si sono appellati i ricorrenti e da cui sperano di ottenere giustizia.
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