La fascia è simbolo dell’indignazione dei lavoratori della scuola. Un professore ha lanciato la proposta, calorosamente accolta dalle oltre 150 persone presenti, durante l’assemblea unitaria (CGIL CISL UIL GILDA) di venerdì 22 novembre tenutasi al Marchi di Pescia, come forma di protesta per dare visibilità al profondo disagio vissuto nelle scuole e in appoggio alla piattaforma rivendicativa della manifestazione della categoria di sabato 30 novembre a Roma.
LA SCUOLA PUBBLICA STATALE HA BISOGNO E CHIEDE:
- la riapertura della contrattazione nazionale e il pagamento degli scatti di anzianità a carico dei bilanci MEF e MIUR
- la messa in sicurezza degli edifici, liberando i Comuni dai vincoli di spesa
- l’organico funzionale e il superamento dell’assurdo adeguamento in organico di fatto che ogni anno, da anni, affida ai precari la copertura di posti vacanti, copertura che anche la Corte Europea ha definito illegittima perché da destinarsi alle immissioni in ruolo (l’Amministrazione sta pagando costi altissimi per le soccombenze in tribunale sulle vertenze dei precari)
- la revisione della riforma Fornero sulle pensioni , che non sblocca il tour over, che stabilisce penalizzazioni inaccettabili per chi va in pensione anticipata o per le donne che usufruiscono della finestra 35+57, che non riconosce l’uscita per la quota 96
- Un piano pluriennale di investimenti, reperendo le risorse dalla spesa pubblica improduttiva, dai costi della politica, dall’evasione fiscale, dalle rendite finanziarie
- La garanzia del sostegno per gli alunni disabili: di nuovo costi per l’Amministrazione che perde in tribunale i ricorsi al TAR promossi dalle famiglie
Non vi è traccia di tutto ciò nella Legge di Stabilità, nel Decreto 104 sulla Scuola, anzi si continua a intervenire in modo pesante sulle materie di competenza contrattuale si ripropone un sistema di Valutazione già rimandato al mittente (Invalsi). Si tenta nuovamente di far ritornare sudditi del governo di turno i lavoratori della scuola.
Alberta Bresci
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