Perché è importante la contrattazione sociale? perché è nata come pratica di negoziare prestazioni e tariffe ed è divenuta il terreno che contribuisce più in generale all'integrazione dei servizi e al sistema complessivo del welfare territoriale.
In questi ultimi anni, soprattutto a causa della crisi economica è cresciuta infatti la consapevolezza di dovere affiancare alla tradizionale contrattazione nelle aziende quella con i Comuni, sia sui temi sociali che di sviluppo locale per ricollegare con forza i diritti nel lavoro con i diritti di cittadinanza.
In un contesto di progressiva riduzione delle risorse (delle volte incomprensibile ed inaccettabile) e dei tagli (lineari e indiscriminati) che hanno avuto conseguenze pesantissime sui cittadini, l'organizzazione, la qualità e l'accessibilità dei servizi pubblici e la loro corrispondenza ai bisogni del territorio stesso, sono elementi essenziali per la qualità di vita delle persone e delle comunità.
Per queste ragioni dovrebbe essere riconosciuta l'importanza della contrattazione sociale che ogni anno chiediamo di svolgere con tutte le amministrazioni locali prima che sia presentata ai Consigli Comunali la proposta di bilancio preventivo.
"La piattaforma con le nostre proposte è stata inviata a novembre - ha spiegato Andrea Brachi della Cgil. Tante le tematiche toccate, tra cui la sanità, il sociale, le politiche del lavoro. Abbiamo contattato i venti Comuni, ma al momento abbiamo concluso solo sette accordi, mentre altre sette delle amministrazioni interpellate non ci hanno neppure risposto". Tra queste, il Comune di Pistoia.
Alla conferenza stampa per tirare le somme sull'iniziativa, oltre a Brachi, erano presenti Alessandro Vivarelli della Cisl-Fnp (Federazione Nazionale Pensionati), Alessandra Biagini della Cisl, Lia Tosi e Adriano Valori della Uil.
"In una società che tende alla divisione come la nostra, i sindacati si sono uniti, consapevoli di rappresentare i cittadini - ha ripreso Tosi -. I Comuni rappresentano la collettività. Non sarebbe stato meglio camminare insieme, per trovare le soluzione più idonee ai problemi delle persone?".
I risultati, invece, non sono molto incoraggianti. "Il comune di Serravalle, ad esempio, ci ha fatto sapere che, 'per scelta politica', non sottoscriverà accordi con le organizzazioni sindacali - ha aggiunto Brachi. Posizione questa ideologica ed incomprensibile. Al Comune di Serravalle, se ci avesse permesso un confronto serie e costruttivo, avremmo, per esempio, spiegato che diminuire la TARI alle aziende/imprese avrà la conseguenza "automatica" di un aumento di questa tariffa per le utenze domestiche. Avremmo chiesto di riflettere su questo, perché dopo anni in cui, a livello nazionale, le risorse vengono dirottare prevalentemente sulle aziende/imprese, a livello locale sarebbe stato il caso di non percorrere questa strada.
"Avevamo anche scritto a Galligani e a Tomasi, presidenti delle Confederazioni dei Sindaci, per vederci prima e stabilire delle linee guida. Anche lì, però, non abbiamo ricevuto risposta".
Non riusciamo a comprendere questa scarsa considerazione nei confronti di chi non solo rappresenta cittadini ma è presidio di legalità ed è in trincea ogni giorno per cercare di dare risposte e servizi a lavoratori, giovani, precari, disoccupati e pensionati. Siamo convinti che la nostra esperienza avrebbe potuto invece aiutare ad analizzare meglio le difficoltà che queste persone vivono ogni giorno e collaborare per attenuarle.
Il problema, quindi, sta nell'incomunicabilità con molte delle amministrazioni coinvolte. "Per il resto, i sette accordi che abbiamo concluso - con Monsummano Terme, San Marcello/Piteglio, Marliana, Massa e Cozzile, Quarrata, Montale, Agliana - sono positivi". Con queste amministrazioni abbiamo non solo firmato un protocollo ma iniziato un percorso che vedrà nei prossimi mesi confronti serrati su molte questioni importanti ed essenziali per la vita dei cittadini (sociale, servizi all'infanzia, sviluppo del territorio, appalti, evasione fiscale).
Ai comuni che non ci hanno convocato (Pistoia, Pescia, Ponte Buggianese, Larciano, Lamporecchio, Uzzano e Buggiano) che dire? che hanno perso un'occasione di ascolto e di confronto e che denotano scarsa sensibilità e un'arroganza che non produrrà niente di buono.