Care compagne e compagni, Casa Pound (vedi l'allegato) annuncia una manifestazione che si svolgerà probabilmente a Pistoia per chiedere la chiusura dei centri di accoglienza per gli immigrati.
Capisco che la questione dell'immigrazione sia delicata e che tocca la sensibilità anche di molta della 'nostra gente'. Ma non è ammissibile che organizzazioni fasciste possano fare breccia e trovare consensi così ampi e preoccupanti. Con lo slogan 'prima agli italiani' si apre una frattura nella società che non sappiamo dove ci possa portare (perché allora non dire 'prima i Toscani'?).
Dobbiamo sfatare la narrazione che ormai viene fatta sui problemi dell'immigrazione. Per questo vi chiedo di leggere con attenzione e di distribuire in maniera capillare il libro 'Tutto il mondo è paese' edito da LiberEtà.
Non si possono dare risposte semplici a problemi complessi.
E dobbiamo partire dal riappropiarci di concetti come accoglienza e solidarietà, pretendendo, certo, che chi viene nel nostro paese debba rispettarne le leggi. perché la sicurezza non deve essere una battaglia lasciata nelle mani della destra. Noi siamo contro i violenti, i delinquenti, i ladri, i mafiosi, i corrotti, i violentatori, gli sfruttatori, i truffatori, gli assassini di qualunque religione e colore siano.
Siamo contro di loro a prescindere e pretendiamo che lo Stato faccia il suo dovere e garantisca la maggiore sicurezza possibile a tutti. Dobbiamo provar però a dare cifre esatti e fare un'informazione corretta così da sfatare la campagna demagogica che, la destra, la Lega (ma non solo) ormai da anni stanno portando avanti.
- Dobbiamo dire che se sommiamo la spesa sociale, la spesa per accoglienza, insomma quanto 'ci costa' l'immigrazione con quanto 'ci fanno guadagnare' gli immigrati vediamo che c'è un saldo attivo per tutti 'noi italiani' di 2,2 miliardi all'anno.
- Dobbiamo dire che su 400 mila lavoratori sfruttati, usati dal caporalato (anche nella nostra ricca e democratica Toscana...) oltre l'80% sono immigrati di cui 100 mila vivono in schiavitù.
- Dobbiamo dire che gli immigrati vengono pagati dal 30 al 40% in meno dei 'nostri lavoratori italiani' a parità di lavoro/mansione e che fanno i lavori più duri con orario di lavoro inaccettabili.
- dobbiamo dire che negli ultimi 5 anni tutti i reati sono in calo.
Insomma i dati che abbiamo in mano ci dicono e ci rappresentano tutta un'altra Italia di quella che percepisce la gente. E questo è avvenuto, come dicevo prima, a causa della narrazione che la stampa, la TV ed alcuni Partiti politici hanno fatto in questi ultimi anni. Una disinformazione che è stata così assurda, violenta, falsa, demagogica che ora è difficile risalire la china e convincere le persone che non è come gli hanno raccontato.
Allora ci troviamo di fronte ad una sconfitta culturale a cui bisogna rispondere con pazienza ma determinazione. Non è facile, li sento anch'io i discorsi che vengono fatti (neanche più sottovoce) anche nelle nostre sedi. Tocca al gruppo dirigente, a partire da noi dello SPI, far tornare a ragionare le persone.
E da una nostra lenta ma inesorabile opera di convincimento e di informazione nei confronti dei nostri iscritti e di chi viene nelle nostre sedi che possiamo tentare di uscire da questa 'barbarie culturale'. Noi non respingiamo, noi accogliamo, ascoltiamo e cerchiamo di dare solidarietà ed aiuto, partendo, lo ripeto dal rispetto delle leggi e della convivenza civile. Noi siamo per una società giusta e solidale e non possiamo permettere che si generi una guerra fra poveri.
Concludo ricopiando una bella poesia che ancora oggi rimane drammaticamente attuale:
'Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare'.
Ecco, non permettiamo che succeda questo.
Buon lavoro.
Andrea Brachi
segretario generale SPI CGIL Pistoia