Quando ho letto quelle parole pronunciate del neo ministro dell’Interno nonché vicepresidente del Consiglio dei Ministri la prima sensazione è stata di stupore e smarrimento.
Possibile che una delle più importanti responsabilità della Repubblica con quel “ e ora la pacchia è finita “ si riferisse veramente agli immigrati ? Di primo acchito credevo si riferisse ai mafiosi, ai criminali, ai protettori dei terroristi, agli evasori fiscali, agli speculatori finanziari, ai padroni delle coltivazioni di agrumi e pomodori che proprio nei territori dove è stato eletto si rivolgono ai caporali per sfruttare i lavoratori fornendo loro condizioni disumane. Definitelo pregiudizio ma credo che da un atteggiamento così meschino possa nascere ben poco di positivo per i diritti dei lavoratori e dei cittadini in generale.
Non è in discussione la necessità di governare con efficacia il fenomeno migratorio in modo da realizzare una decorosa politica dell’accoglienza attraverso il governo dei flussi e la creazione nel territorio di iniziative e servizi finalizzati all’integrazione. Quello che mi fa specie è far credere che questi disperati che rischiano di morire annegati nel Mediterraneo dopo aver subito angherie e violenze di ogni tipo da parte dei “ mercanti di uomini “ godano di una situazione di privilegio a danno dei cittadini italiani. Ma le ragioni di umanità in questa società ormai preda della comunicazione compulsiva e distorcente dei “social” non valgono più?
L’azzimato compare di governo di Salvini sempre così documentato su tutto e pronto a dare giudizi inappellabili vada a leggersi quanto scritto sulla “ Dichiarazione dei diritti dell’uomo “ e sulla Convenzione di Ginevra riguardante i profughi fuggiti dalle situazioni di conflitto: due capisaldi dei grandi valori affermati dagli uomini che uscirono dalle tragedie dell’ultimo conflitto mondiale. Questi governanti contemporanei vogliono portare un Paese come l’Italia, che ha nella sua Carta Costituente la centralità e la promozione della persona umana, a schierarsi con la parte più retriva e gretta dell’Unione Europea al fine di smantellare progressivamente l’idea di protezione internazionale del diritto d’asilo nei confronti di coloro che fuggono dalla guerra e dalla violenza persecutoria.
Questa voglia di farla pagare a coloro che fino ad oggi si sono arricchiti sulle spalle della povera gente si traduce anche nell’annuncio di un bel condono fiscale, alleggerimento dei controlli per gli evasori (pace fiscale come definita da Di Maio ) e un sistema di tassazione che darà qualche euro ai bassi redditi e arricchirà chi già sta bene. In cambio ci sarà un po’ di assistenzialismo e, forse, qualche ritocco sull’età pensionabile. Per non parlare dell’attacco violento, in spregio al dettato costituzionale, alle prerogative del Presidente Mattarella. Meno male che il Capo dello Stato non si è piegato alle minacce e agli ultimatum , sarebbe andato in frantumi l’equilibrio tra i poteri dello Stato lasciando campo aperto all’arroganza.
E’ questo il Governo del cambiamento ? Sono questi i valori ed i contenuti dell’accordo di governo tra i leghisti ed i penta stellati ? Con buona pace di coloro che da sinistra sono rimasti suggestionati da questo ribellismo giustizialista quello che ha preso avvio nel nostro Paese è un governo di destra piena, di quelli che piacciono alla destra americana e alla fascista francese Le Pen. Poi potranno fare anche qualcosa di relativamente buono ( staremo a vedere ) ma la sostanza è questa.
Nell’accordo di governo sono scomparsi i diritti civili, si estende senza limiti la legittima difesa (in una logica da far-west), si indicano gli immigrati come causa della mancanza di sicurezza e legalità, si sposa la linea di politica estera anti europea appoggiando le folli e spregiudicate manovre di Trump. Si vuole troncare di netto quasi tutti gli investimenti in infrastrutture e nel contempo si promette a destra e a manca regalie, benefici e quant’altro. Poi si grida al complotto se il differenziale tra i nostri titoli sul debito e gli altri si impenna sottraendo così preziose risorse finanziarie che potevano andare in direzione di un potenziamento dei nostri servizi pubblici o in miglioramento delle pensioni.
E’ venuto il momento di chiudere la campagna elettorale, è l’ora di passare dagli slogan ai fatti misurandosi con i problemi concreti del Paese. Si vuole “rivedere” la legge Fornero ? Bene, il Ministro competente convochi le organizzazioni sindacali e si riparta con un negoziato stringente per stabilire cosa fare. Si vuole rivitalizzare la centralità del Servizio Sanitario Nazionale dando una risposta a quei milioni di cittadini che per necessità rinunciano alle cure? Benissimo , parta subito il confronto con le Regioni per individuare i percorsi utili a raggiungere questo obiettivo. Si vuole contrastare la precarietà e l’insicurezza nel mondo del lavoro? Non si chiede di meglio. Il Governo convochi immediatamente le rappresentanze sociali ed esponga le proprie idee e proposte per creare lavoro stabile e di qualità.
Insomma, la maggioranza che sostiene il Governo esca da questa fase di innamoramento con le operazioni mediatiche e si misuri sulle priorità programmatiche e sulle emergenze sociali.
Renzo Innocenti