"Con grande piacere siamo tornati a Lecce per la quinta edizione della nostra iniziativa", ha detto il segretario generale della Cgil,
Susanna Camusso, inaugurando le Giornate del Lavoro. "Abbiamo fatto molte cose e costruito un'idea di ciò che vogliamo per il Paese.
Queste Giornate del lavoro sono un'occasione per mettere in fila i nostri obiettivi, a partire dalla Carta dei diritti: tutte le persone che lavorano devono avere gli stessi diritti, solo da qui si inizia a ricostruire il Paese. Il resto è polemica e confusione". L’intervento di Susanna Camusso è stato trasmesso ieri in diretta sul sito della Cgil nazionale, su RadioArticolo1 e sull’Huffingtonpost, uno dei tre media partner dell’iniziativa di Lecce. Su Rassegna Sindacale la
sintesi del discorso del segretario generale.
L'edizione di quest'anno si intitola "Democrazia è". "Democrazia è memoria del nostro passato - ha spiegato Camusso - Democrazia è sapere che ci sono soggetti di rappresentanza fatti da persone, è ricchezza e pluralità. Per questo chi pensa di decidere tutto da solo è profondamente antidemocratico. Al contrario, alle persone spetta la possibilità di decidere sulla loro vita: per fare questo devono avereun lavoro". In un momento così delicato l'Italia ha bisogno di unità.
"Si continuano ad introdurre elementi di frattura. Si propongono idee di secessione tra Nord e Sud: non in modo esplicito, ma intanto così si scava un grave divario. Pubblicamente si continua a parlare dei migranti, ma quando si cerca un nemico significa che il Paese è alla frutta: la democrazia appassisce, perde forza".
La Cgil sceglie ancora Lecce per le Giornate, per "dare un segnale".
"Siamo nel Mezzogiorno a parlare di democrazia perché pensiamo che sia questa la via positiva. Oggi inauguriamo una mostra sulle leggi razziali, per dire con chiarezza che gli orrori della Storia non devono ripetersi. Un'altra mostra è dedicata al nostro padre, Giuseppe Di Vittorio: vogliamo ricordarlo non solo come bracciante che libera la condizione del lavoro, ma anche come padre costituente, uno di quelli che definirono la Carta dell'Italia repubblicana. La Costituzione c'è, va applicata e difesa quotidianamente". A proposito di diritti, Camusso ha criticato "chi vieta la libera circolazione delle persone" e chi "non vota contro Orban al Parlamento europeo". Quindi ha concluso: "C'è sempre più bisogno del Piano del lavoro e della Carta dei diritti: fanno parte del nostro programma ambizioso".