Polizia, Silp Cgil: "Manovra? Per ora tante belle parole, ora i fatti"
Il messaggio della Silp Cgil al ministro Salvini
"Sappiamo che tra i poliziotti è alta l'aspettativa per ciò che farà Salvini e noi come sindacato di categoria vogliamo valutarne l'operato nei fatti piu che nei proclami.
In tal senso un segnale positivo consisterebbe nel trovare e mettere a disposizione le risorse necessarie da destinare alla sicurezza e la prossima legge di bilancio sarà il vero banco di prova del governo e del ministro. Risorse per finanziare il riordino interno delle carriere, le assunzioni e il contratto di lavoro".
Daniele Tissone, segretario generale del Silp Cgil, il sindacato dei poliziotti che fa riferimento alla confederazione guidata da Susanna Camusso non chiude la porta al governo e al vice premier nonché ministro dell'interno Matteo Salvini, ma chiede di passare al più presto dalle parole ai fatti: "Ad oggi - dice Tissone - dobbiamo registrare molte promesse e poca sostanza sui temi che davvero interessano alle lavoratrici e ai lavoratori in divisa. Penso ad esempio al decreto correttivo relativo alla riforma dei ruoli e delle qualifiche. Lega e M5s hanno condiviso con noi, quando erano all'opposizione, numerose critiche a questo riordino che doveva avere l'obiettivo di rendere più efficiente il comparto sicurezza attraverso migliori percorsi di carriera interna. Ad oggi l'attuale governo pare invece intenzionato a confermare l'impianto della riforma voluta dal precedente esecutivo e questo non possiamo accettarlo".
Il Silp Cgil si chiede anche che fine abbiano fatto le nuove assunzioni: "Dovevano scorrere le graduatorie dell'ultimo concorso agenti - afferma il sindacalista - per chiamare a visita i ragazzi già a settembre e partire subito coi corsi di formazione. Quando il governo Conte è entrato in carica era già pronto un decreto ad hoc, perché non è stato ancora firmato? Siamo da tempo in asfissia di personale e con le migliaia di pensionamenti previsti nel 2018 non potremo che andare peggio".
C'è poi la partita, importantissima, del rinnovo contrattuale che interessa circa 500.000 addetti alla sicurezza tra poliziotti, carabinieri e militari. I nodi non potranno che essere sciolti nella ormai prossima legge di stabilità: "Al momento - prosegue Tissone - tutte le attenzioni paiono concentrate sulla flat tax e sul reddito di cittadinanza. Non abbiamo notizie di nuovi appostamenti economici per le forze dell'ordine. Rischiamo di firmare un contratto molto peggiore rispetto a quello sottoscritto col governo Gentiloni".
Tante sfide aperte, insomma. "Noi siamo espressione del primo e più grande sindacato italiano - conclude il numero uno del Silp Cgil - e abbiamo il dovere di confrontarci anche con Salvini, nonostante le distanze che ci dividono su temi importanti come l'accoglienza e l'immigrazione. Dal primo giugno, da quando si è insediato il governo Conte, le nostre proposte, sempre costruttive, sono sul tavolo del vice premier. Vogliamo cose concrete, non giri di parole. Su questi temi siamo e saremo anche pronti a mobilitarci e a scendere in piazza, se necessario".