patrimoniale e dintorni: una personale riflessione

Care compagne e compagni,
non ho niente contro chi sta bene. Ma c’è un limite a tutto: i primi 7 miliardari italiani possiedono quanto il 30% dei più poveri (si sta parlando di qualche milione di persone).

Siamo in un paese dove:
- ad un amministratore delegato sono stati dati 25 milioni di buon uscita per 480 giorni di lavoro;
- ad un altro amministratore delegato, 16 milioni di buona uscita per 347 giorni di lavoro effettivi;
- ad un amministratore delegato del MPS: 3 milioni di buona uscita (visto l’ottimo lavoro che aveva fatto);
Nell’ultimo anno circa 10 milioni di italiani hanno rinunciato o rinviato prestazioni sanitarie (1,2 milioni in più dell’anno precedente). Di questi 2/3 (8 milioni) sono affetti da malattie croniche, a basso reddito, prevalentemente donne ed non autosufficienti. Non solo ma 7,8 milioni di italiani hanno dovuto utilizzare per le spese sanitarie tutti i propri risparmi o indebitarsi. Per non parlare dell'evasione fiscale, della corruzione, dell'economia sommersa e criminale.
Di fronte ad una crisi che morde ancora, a 5 milioni di poveri (e potrei continuare) si pensa che si può ripenalizzare i pensionati ma NON si può parlare di PATRIMONIALE. Ma l'assurdo è che sembra un tabù anche per una parte del "centro sinistra" a partire dal PD. Capisco che sia il centro destra ad opporsi ad una tassa straordinaria per chi ha immense ricchezze, ma che sia qualcuno "a sinistra", davvero mi rimane incomprensibile. Non si è capito la lezione e ho il timore che se continuano a sposare tesi liberiste e di destra, gli elettori voteranno gli originali.
Andrea Brachi
segretario generale SPI CGIL Pistoia