contrattazione sociale con i Comuni...facciamo il punto della situazione

Care compagne e compagni,
ormai si è conclusa la contrattazione sociale anno 2019.
Meritano alcune riflessioni. Alla fine di questa mia nota ci sarà un appunto che riguarda alcuni "professori o professoresse" che si sono impegnati, con la matita rossa, a segnalare i nostri (presunti) errori e sottovalutazioni.

Intanto, però, vediamo come è andata. Quest'anno abbiamo siglato 9 accordi su 20 Comuni (nel 2018 sono stati 7). Possiamo dirci soddisfatti? diciamo che il bicchiere "è mezzo pieno". Certo abbiamo compiuto passi in avanti ma ancora molto c'è da fare.

In sintesi:

1) quest'anno siamo stati convocati da molti più Comuni degli anni precedenti (17 su 20 - nel 2018 erano stati 13 su 20). Non so se questo è dovuto alla vicinanza, per alcuni di essi, all'elezioni amministrative o al fatto che la situazione più generale del paese ha consigliato molti sindaci (e Partiti) a cercare di recuperare un rapporto costruttivo con le organizzazioni di rappresentanza. Ben venga però questa scelta che ci ha permesso almeno di confrontarci preventivamente (escluso pochi casi) sul bilancio di previsione 2019;

2) una menziona a parte (negativa) meritano i tre Comuni che non ci hanno neanche convocati: Massa e Cozzile, Buggiano e Agliana.

3) così come si svolge la contrattazione non può dare i risultati che vorremo ottenere e questo mi sembra un dato di fatto. Molti sono i motivi:
- la presentazione di una piattaforma unitaria provinciale che spazia su troppi argomenti;
- i tempi che abbiamo nel predisporla sono troppo lunghi;
- si risente della mancanza di proposte e/o progetti più concreti che tengano conto delle singole realtà comunali e su cui coinvolgere i cittadini;
- la lentezza delle Amministrazioni ad avviare il confronto con noi (ed in alcuni casi la poca convinzione nel volerlo fare seriamente);

4) Quest'anno abbiamo inserito per la prima volta in piattaforma due "argomenti": i beni confiscati alle mafie e le politiche di genere. Possiamo dire di avere fatto un buon lavoro sui beni confiscati alle mafie (le Amministrazioni per la prima volta si sono rese conto che potrebbero avere nel loro comune questi beni e si sono rese disponibili, non solo di verificarne l'esitenza ma di concordarne il loro eventuale utilizzo). Non possiamo dire la stessa cosa sulle politiche di genere su cui non abbiamo avuto nessuna risposta (ed anche noi non abbiamo insistito più di tanto). Anche in questo caso dovremo essere meno generci e più propositivi.

Insomma dobbiamo cambiare ancora qualcosa. Direi che ci dobbiamo impegnare affinché dal mese di settembre di quest'anno si parta con la discussione della nuova piattaforma provinciale allegando ad essa progetti e/o proposte che nascono, appunto, dalle "territorio comunale". Le nostre Leghe-SPI dovrebbero individuare alcuni argomenti, proposte, progetti da presentare ai nostri iscritti ed alla cittadinanza, prima di iniziare la contrattazione e su cui chiedere il sostegno (e se necessario, la mobilitazione) nei confronti di quelle Amministrazioni. Insomma un gioco di squadra che deve vederci partire prima, essere più sintetici, puntare ad obbiettivi concreti su cui coinvolgere la nostra gente (e non solo). E dobbiamo organizzare proteste pubbliche nei confronti dei Comuni che non ci convocano o con cui non riusciamo a sottoscrivere intese.

Avere presentato a San Marcello-Piteglio un progetto di telemedicina o avanzare, come abbiamo fatto a Quarrata, un progetto in collaborazione con il Sunia per la ristrutturazione dell'ex ospedale "Caselli" a Quarrata, sono esempi concreti che possono aiutarci per il prossimo anno (come il progetto che stiamo eleborando con la Lega Ugo Schiano, insieme all'Auser, Croce Verde, Voglia di Vivere e Medici CGIL Toscana per cercare di organizzare un "ambulatorio solidale" nel Comune di Pistoia).

Ovviamente, di tutto questo, avremo modo di parlarne ancora e negli Organismi preposti per essere pronti dal mese di settembre. Intanto possiamo anche scambiarci per email le nostre prime considerazioni.

Saluti.

Andrea Brachi
segretario generale SPI CGIL Pistoia

ps: appendice polemica....sento nell'area "sussurri e grida" di qualcuno/a che grida allo scandalo perchè avremo sottoscritto protocolli con le Amministrazioni di centrodestra a partire dal Comune di Pistoia. Ora, è legge scolpita nella pietra che il sindacato non si sceglie i propri interlocutori e ha il dovere di confrontarsi con tutte le sue controparti. La domanda che questi  benpensanti si dovrebbero porre è come mai non è stato possibile sottoscrivere protocolli nella maggioranza dei Comuni amministrati dal centrosinistra (almeno fino ad oggi). Voglio ribadire che noi non siamo insensibili ai programmi della politica ma rivendichiamo la nostra autonomia dai partiti. Sono altresì convinto che i protocolli, gli accordi, i contratti non siano "oro colato" e che sia giusto ricevere critichi e contrarietà: ma stando al merito. Siamo disponibili a confronti su questo. Però, se mi permettete, trovo alquanto bizzarro che queste critiche siano avanzate da alcuni/e di coloro che hanno amministrato, per anni, alcune delle nostre città (perdendo l'ultima tornata elettorale). Dico questo perchè questi lor signori/e nel corso del loro mandato non ci hanno mai convocato (a parte l'anno dell'elezioni amministrative) per la contrattazione sociale. Mai convocati, mai spiegato il perchè non ci convocavano, mai un confronto sulle nostre proposte. Anzi una manifesta ostilità nei confronti del sindacato (e dei lavoratori pubblici). Ecco "un bel tacere non fu mai scritto"....