I dati diffusi dal Sole 24 Ore nella sua indagine “Indice della Salute”, ci consegnano una situazione particolarmente preoccupante per ciò che attiene ai livelli di assistenza sanitaria nel nostro territorio: su 107 province, Pistoia si colloca al 76° posto per mortalità da tumore, al 78° posto per l’aumento della speranza di vita, al 65° per mortalità da infarto, al 65° posto per numero di geriatri e al 53° per numero dei medici di famiglia.
Quanto emerge è drammaticamente in linea con ciò che la nostra organizzazione sindacale sostiene e denuncia da anni: esiste un’emergenza sanità a Pistoia che deve essere affrontata e risolta attraverso risposte tempestive e coerenti con i bisogni di assistenza del territorio.
Da anni diciamo che su Pistoia si è investito non in maniera sufficiente ed adeguata, che i nostri ospedali organizzati per intensità di cura (ammesso che si possano ancora definire così) trovano forte ostacolo nella funzionalità per sottodimensionamento (o un cattivo uso) dei posti letto e che la cronica mancanza di personale e la non ottimale funzionalità dei servizi territoriali generano problemi e disagi sempre crescenti fra i cittadini. Il reale problema dei tagli lineari alle risorse per la sanità pubblica non possono essere un alibi per giustificare le numerose criticità esistenti: non si spiegherebbe altrimenti come mai, alcune province italiane e toscane hanno, nonostante tutto, livelli di prestazione ed indici migliori di Pistoia. Anche per superare queste criticità (che non esistono solo a Pistoia), a livello regionale ed unitariamente, le organizzazioni sindacali confederali e di categoria hanno presentato nelle scorse settimane la loro piattaforma sulla sanità, dichiarando - in caso di risposte non convincenti - di essere pronti alla mobilitazione, anche alla luce dei concreti rischi connessi con le pre-intese siglate da alcune Regioni con il Governo, rispetto al tema dell’autonomia differenziata.
Sulla sanità pubblica ci deve essere un reale e radicale cambiamento. Occorrono più risorse economiche, più personale e una migliore organizzazione dei servizi erogati. Noi riteniamo che il servizio sanitario pubblico sia, più o meno esplicitamente, sotto attacco sia a livello nazionale sia a livello regionale. Ci troviamo di fronte ad una sua lenta e strisciante privatizzazione. Noi invece vogliamo continuare a lavorare affinché resti prevalentemente pubblico, universalistico e sia davvero vissuto e tutelato come “bene comune”; Qui occorre, per quanto riguarda la sanità, una completa inversione di marcia. Non possono esistere cittadini di seria A e cittadini di serie B. Non possono esistere cittadini che vivono ai “confini dell’impero” e per questo avere meno servizi. Il tema delle disuguaglianze è diventato uno dei temi principali su cui riflettere ed intervenire con soluzioni concrete e immediate.
CGIL Pistoia
SPI Pistoia
FP Pistoia