Pillole di contrattazione sociale: parte prima (pannelli antirumore fotovoltaici)

Care compagne e compagni
come sapete abbiamo presentato la nostra piattaforma unitaria per la contrattazione sociale 2020. Oserei dire una bella piattaforma "completa" con analisi, richieste su argomenti importanti ed essenziali per la vita dei cittadini. Ci sono alcune "piccole" idee, proposte che però meritano di essere messe anche loro sotto la luce dei riflettori. Da oggi ne evidenzierò una al giorno. A noi spetta il compito di discuterne nelle riunioni con i Sindaci. Alle Leghe di informare di queste nostre richieste gli iscritti, i cittadini che vengono nelle nostre sedi, che incorociamo nei Circoli e nelle piazze.
Che il nostro lavoro, impegno non rimanga chiuso nelle nostre stanze o nelle nostre riunioni.
Buon lavoro.
Andrea Brachi
segretario generale SPI CGIL Pistoia

Pannelli antirumore fotovoltaici... (non è fantascienza)...
lo abbiamo proposto ai Sindaci dei Comuni attraversati dall'autostrada A11... nel Nord Europa li istallano regolarmente, perchè noi no?Lo abbiamo chiesto con la nostra Piattaforma per la contrattazione sociale. Sarebbe utile condurre insieme una battaglia affinché sia completato con la massima urgenza il lavoro da parte dell’Ente gestore dell’inserimento delle barriere antirumore (previste anche dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 29 novembre 2000) con una modifica, nata grazie al progresso tecnologico. Si tratterebbe di inserire, d’ora in avanti “barriere antirumore fotovoltaiche” (come ha già fatto Autostrade del Brennero in loclaità Marano – Comune di Isera) che oltre ad abbattere i rumori permettono di produrre energia pulita (senza intaccare terreni agricoli). Proprio per la loro funzione protettiva tali barriere si trovano in prossimità di agglomerati urbani che potrebbero sfruttare l’energia prodotta, pulita e a chilometri zero, oltre naturalmente ad abbattere l’inquinamento acustico. Una cosa semplice che nel nostro Paese diventa complessa....Non sarebbe male che anche la stampa e TV locali ci sostenessero in questa battaglia...


Ed è bene ricordare che:

cos’è la contrattazione sociale? O meglio, cosa dovrebbe essere, vista la difficoltà nella nostra provincia (almeno fino all'anno scorso) di riuscire a praticarla? La contrattazione sociale dovrebbe permettere ai Comuni di confrontarsi con le Organizzazioni di rappresentanza per illustrare, discutere, approfondire e, se possibile, concertare le scelte sul bilancio di previsione dell’Ente.
Ma per fare questo ci vuole convinzione, ci vuole da parte del Sindaco la voglia di accettare il confronto, di ascoltare altre  idee e proposte e delle volte sapersi mettere in discussione e riconoscere il ruolo di quelle Organizzazioni, che rappresentano buona parte della cittadinanza. Pertanto quei “tavoli” non dovrebbero essere finalizzati solo ad illustrare le idee dell’amministrazione (una semplice informazione), senza possibilità reale di contaminarsi, senza accettare la possibilità di modifiche, integrazioni rispetto allo schema di bilancio predisposto. La contrattazione sociale vera è un momento di partecipazione e democrazia che non andrebbe sottovalutato. Ma che attualmente nella nostra Provincia non ottiene, da parte di molte amministrazioni, la dovuta attenzione e il dovuto rispetto.  Ma noi non smetteremo mai di incalzarle e di insistere in tal senso.