Pillole di contrattazione sociale: parte seconda (giovani e lavoro)

Care compagne e compagni
come sapete abbiamo presentato la nostra piattaforma unitaria per la contrattazione sociale 2020. Oserei dire una bella piattaforma "completa" con analisi, richieste su argomenti importanti ed essenziali per la vita dei cittadini. Ci sono alcune "piccole" idee, proposte che però meritano di essere messe anche loro sotto la luce dei riflettori.
Da oggi ne evidenzierò una al giorno. A noi spetta il compito di discuterne nelle riunioni con i Sindaci. Alle Leghe di informare di queste nostre richieste gli iscritti, i cittadini che vengono nelle nostre sedi, che incrociamo nei Circoli e nelle piazze.  Che il nostro lavoro, impegno non rimanga chiuso nelle nostre stanze o nelle nostre riunioni.
Buon lavoro.
Andrea Brachi
segretario generale SPI CGIL Pistoia

A proposito di "giovani e lavoro"...

Abbiamo chiesto ai Sindaci di istituire un elenco ufficiale comunale di lavoratori autonomi con partita IVA la cui attività
non è sostenuta da alcun albo professionale, con particolare attenzione alle attività svolte nel settore della comunicazione, audio-video, media e grafica; Inoltre gli abbiamo chiesto di attivare specifici bandi per il finanziamento di strumenti di supporto formativo e professionale per lavoratori autonomi con partita IVA la cui attività non è sostenuta da alcun albo professionale.
Per carità, sono proposte che non risolvono il dramma di questi giovani (precari, sfruttati, soli..) ma può essere un primo aiuto. Intanto li facciamo venire alla luce del sole e dimostriamo che esistano e poi, proviamo, a dare loro qualche tutela. Ci seguiranno i Sindaci in questo?


Ed è bene ricordare che:

cos’è la contrattazione sociale? O meglio, cosa dovrebbe essere, vista la difficoltà nella nostra provincia (almeno fino all'anno scorso) di riuscire a praticarla? La contrattazione sociale dovrebbe permettere ai Comuni di confrontarsi con le Organizzazioni di rappresentanza per illustrare, discutere, approfondire e, se possibile, concertare le scelte sul bilancio di previsione dell’Ente.
Ma per fare questo ci vuole convinzione, ci vuole da parte del Sindaco la voglia di accettare il confronto, di ascoltare altre  idee e proposte e delle volte sapersi mettere in discussione e riconoscere il ruolo di quelle Organizzazioni, che rappresentano buona parte della cittadinanza. Pertanto quei “tavoli” non dovrebbero essere finalizzati solo ad illustrare le idee dell’amministrazione (una semplice informazione), senza possibilità reale di contaminarsi, senza accettare la possibilità di modifiche, integrazioni rispetto allo schema di bilancio predisposto. La contrattazione sociale vera è un momento di partecipazione e democrazia che non andrebbe sottovalutato. Ma che attualmente nella nostra Provincia non ottiene, da parte di molte amministrazioni, la dovuta attenzione e il dovuto rispetto.  Ma noi non smetteremo mai di incalzarle e di insistere in tal senso.