pillole di contrattazione sociale: parte sesta - 10 dicembre 2019 (politiche di genere)

Care compagne e compagni
come sapete abbiamo presentato la nostra piattaforma unitaria per la contrattazione sociale 2020. Oserei dire una bella piattaforma "completa" con analisi, richieste su argomenti importanti ed essenziali per la vita dei cittadini. Ci sono alcune "piccole" idee, proposte che però meritano di essere messe anche loro sotto la luce dei riflettori.
Da oggi ne evidenzierò una al giorno. A noi spetta il compito di discuterne nelle riunioni con i Sindaci. Alle Leghe di informare di queste nostre richieste gli iscritti, i cittadini che vengono nelle nostre sedi, che incrociamo nei Circoli e nelle piazze.
Che il nostro lavoro, impegno non rimanga chiuso nelle nostre stanze o nelle nostre riunioni.
Buon lavoro.
Andrea Brachi
segretario generale SPI CGIL Pistoia

Politiche di genere: perchè è così difficile parlarne? (e realizzare insieme progetti concreti)

Per favorire l’occupazione femminile è di primaria importanza il potenziamento della rete dei servizi all’infanzia, del tempo pieno nella scuola primaria, interventi sulla non autosufficienza e percorsi di formazione per reinserire la donna nel mercato del lavoro. Per facilitare la conciliazione vita/lavoro occorrono più servizi all’infanzia con orari più lunghi e flessibili rispetto all’attuale, tenendo anche conto degli orari delle attività produttive e delle aziende nel territorio. A tal proposito l’amministrazione comunale dovrebbe incrementare i servizi integrativi sul territorio utilizzando personale professionalmente qualificato.

Molte donne interrompono il proprio percorso lavorativo al momento della nascita dei figli e/o per accudire un familiare anziano non più autosufficiente. Nel momento in cui la donna rientra nel mercato del lavoro, dopo un periodo di assenza forzata, ha difficoltà a ritrovare lo stesso lavoro o comunque un occupazione di qualità, diventa fondamentale una formazione seria, tramite agenzie formative, su lavori e mansioni maggiormente richiesti nel territorio. Occorre effettuare un monitoraggio sul territorio sul funzionamento dei consultori nel rispetto della legge 405/75, della legge 194 e degli accordi regionali attualmente vigenti. Occorrono risorse e attenzione alla medicina di genere e alla futura applicazione della nuova normativa (Legge 11/01/18). Occorre favorire la prevenzione, potenziando i servizi esistenti, in particolare quella legata alle patologie specifiche di genere e la presa in carico dei soggetti a rischio, o malati cronici. Occorre un monitoraggio sulle fasce reddituali a rischio povertà con la conseguente difficoltà o addirittura rinuncia all’accesso alle cure mediche ed alla prevenzione.

Rimane indispensabile il riconoscimento del lavoro di cura, potenziando l’ampliamento della rete dei servizi socio-sanitari assistenziali, prendendo in carico il problema della solitudine e dell’isolamento degli anziani e favorendo la socializzazione ed una rete solidaristica sul territorio per un invecchiamento attivo. Occorre un coordinamento dei servizi, dei centri antiviolenza (da incrementare) e dei livelli istituzionali che agiscono sul territorio a tutela delle donne e dei minori maltrattati.


Ed è bene ricordare che:

cos’è la contrattazione sociale? O meglio, cosa dovrebbe essere, vista la difficoltà nella nostra provincia (almeno fino all'anno scorso) di riuscire a praticarla? La contrattazione sociale dovrebbe permettere ai Comuni di confrontarsi con le Organizzazioni di rappresentanza per illustrare, discutere, approfondire e, se possibile, concertare le scelte sul bilancio di previsione dell’Ente.
Ma per fare questo ci vuole convinzione, ci vuole da parte del Sindaco la voglia di accettare il confronto, di ascoltare altre  idee e proposte e delle volte sapersi mettere in discussione e riconoscere il ruolo di quelle Organizzazioni, che rappresentano buona parte della cittadinanza. Pertanto quei “tavoli” non dovrebbero essere finalizzati solo ad illustrare le idee dell’amministrazione (una semplice informazione), senza possibilità reale di contaminarsi, senza accettare la possibilità di modifiche, integrazioni rispetto allo schema di bilancio predisposto. La contrattazione sociale vera è un momento di partecipazione e democrazia che non andrebbe sottovalutato. Ma che attualmente nella nostra Provincia non ottiene, da parte di molte amministrazioni, la dovuta attenzione e il dovuto rispetto.  Ma noi non smetteremo mai di incalzarle e di insistere in tal senso.