L'ANPI della Toscana esprime sorpresa e sconcerto per l'iniziativa che il Consiglio regionale tiene per il Giorno del Ricordo.
Apprendiamo che in occasione di questa ricorrenza intervengono, oltre al Presidente della Giunta toscana Eugenio Giani e al Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il giornalista Fausto Biloslavo e lo storico Franco Cardini.
Se la serietà del professor Cardini non desta alcuna perplessità rimaniamo esterrefatti che il Consiglio regionale dia spazio, su un tema di tale importanza, a Biloslavo.
Biloslavo, al di là dei meriti professionali, comunque avulsi dal tema in questione, è un rappresentante di quella destra che frequenta spesso e volentieri le frange più estreme e antidemocratiche che il nostro paese è in grado di esprimere.
Davvero il Presidente Giani introdurrà l'intervento di chi presenta pubblicamente, assieme a Gabriele Adinolfi, fondatore del gruppo neofascista eversivo Terza Posizione e latitante per anni all'estero, e a Stefano Delle Chiaie, criminale fascista, fondatore dell'organizzazione golpista Avanguardia Nazionale e collaboratore del regime di Pinochet, un libro autobiografico di quest'ultimo?
Davvero il Presidente Mazzeo converserà con chi, giusto un mese fa, presentava il libro di Franco Nerozzi, che ha patteggiato una pena a un anno e dieci mesi di reclusione a seguito di un'indagine di terrorismo internazionale?
Qui non si tratta del tema drammatico delle foibe, del tragico esodo giuliano dalmata, né tanto meno della complessa storia del fascismo di confine. L'ANPI della Toscana chiede di sapere perché le istituzioni regionali si abbeverino alle stesse fonti di chi frequenta l'eversione, il revisionismo e l'antidemocrazia.
Chi pensa che il 10 febbraio sia una data in cui si può derogare alle regole di civiltà e alla storia democratica della nostra regione, saldamente radicata nei valori della Resistenza, troverà l'ANPI sulla propria strada.