Paese strano il nostro...riflessioni sulla mancanza di memoria

Paese strano il nostro, alcune volte senza memoria. Da quando è scoppiata la pandemia, tutti hanno riscoperto il lavoro pubblico, la necessità di avere servizi pubblici all’altezza e di qualità. Medici, infermieri sono diventati gli eroi che sacrificano la loro vita (ma avviene la stessa cosa per i vigili del fuoco subito dopo un terremoto). Tutti a promettere, invitare, pretendere nuove assunzioni, a richiedere finanziamenti adeguati a partire dal fondo sanitario nazionale. Ma la cosa "carina" è che nessuno è stato ed è responsabile del saccheggio di risorse e di personale compiuti nei confronti dei Servizi pubblici dal 1994 ad oggi. Non trovi più nessuno, a nessun livello istituzionale o politico che ti dica: ebbene sì io ho voluto quei tagli, ho voluto il blocco delle assunzioni, non ho voluto modificare il percorso universitario e di specializzazione dei medici (e cosi via).

 

Pertanto nessuno è stato responsabile:

- del taglio negli ultimi dieci anni di circa 27 miliardi per la sanità pubblica;

- delle mancate assunzioni (per esempio) di personale sanitario (rispetto al 2012 il calo dei medici è del – 3,5%, degli infermieri del – 3,0%);

Tanto per ricordare agli smemorati di Collegno che in Italia disponiamo di 39 medici ogni 10 mila residenti. La media europea è di 43 medici. Ancora peggio per il personale infermieristico: noi abbiamo 58 infermieri per 10 mila residenti, la media europea è di 129. La spesa sanitaria pubblica in Italia è di 1.900 euro a cittadino, poco più della metà di quella tedesca, il 66% di quella francese, l’80% di quella inglese. Basterebbero queste cifre per capire che non c’è storia.

I n dieci anni abbiamo chiuso quasi 200 ospedali (strutture vecchie ed obsolete e pertanto anche pericolose e non adatte alla moderna medicina) ma soprattutto abbiamo perso 45 mila posti letto. Oggi ce ne sono 330 ogni 100 mila abitanti, in Germania sono 800 e la media europea è di 521. Non si riesce a rivedere il rapporto con i medici di famiglia, liberi professionisti pagati dal pubblico ma liberi di decidere di dire si o no a loro piacimento.

E nessuno è responsabile di questo? (potremo parlare della tragica situazione degli Enti Locali, dei Vigili del Fuoco, delle Forze di Polizia...).

Ecco io non ci sto. Vi dico io chi sono i responsabili, a partire da:

- i vari Governi di ogni colore politico;

- i Parlamentari che non si sono accorti di quello che succedeva e votavano leggi che poi hanno dimenticato o non hanno voluto modificare;

- i Presidenti di Regione che pur un peso lo hanno;

- i Consiglieri regionali;

- i Sindaci che dimenticano spesso che, per esempio, sono i primi responsabili della salute dei loro cittadini;

Ecco sono loro i responsabili perché oggi il sistema pubblico non riesce a reggere la pandemia (reggeva male anche la "normalità"). Se quei tagli, quelle scelte non si fossero fatte, oggi non avremo le terapie intensive al collasso, non avremo la mancanza di posti letto, avremo più medici, infermieri, oss. Avremo una sanità territoriale che funziona, posti di letti di cure intermedie sufficienti e potrei continuare a lungo.

E cari miei, quando CGIL, CISL, UIL protestavano, scioperavano, manifestavano io mi ricordo gli sguardi ed i commenti, mi ricordo i silenzi assordanti. E quando la CGIL proclamava scioperi (molte volte da sola) noi eravamo quelli con il “gettone telefonico in mano che cercavano le cabine telefoniche”. Già ma allora il privato era bello, il mercato era la soluzione dei problemi, “liberiamo le energie” e qui ci starebbero bene tanti francesismi.

Dico tutto questo perché in queste ore quando discutiamo, ci confrontiamo, cerchiamo insieme di reggere l'urto di questa attuale tragedia sarebbe bello sentirsi dire almeno: "se vi avessimo ascoltato". Capisco che non cambia certo la drammaticità della situazione ma sarebbe un gesto di correttezza intellettuale che molti dovrebbero fare.

Pistoia, 17 marzo 2021

Andrea Brachi

segretario generale SPI CGIL Pistoia