Mercoledi 1 ottobre, nella sede della CGIL di Pistoia, ha avuto luogo una riunione degli assistenti educatori di vari comuni della provincia di Pistoia.
Ordine del giorno, la discussione sul nuovo bando per la gestione del servizio di assistenza scolastica per alunni disabili che sarà affidato alla cooperativa sociale aggiudicataria dell’appalto.
Gli assistenti educatori o scolastici (è questa la definizione corretta per questo tipo di profilo professionale, anche se, in molti capitolati di appalto si insiste ancora erroneamente, con il termine “assistente generico”), svolgono il proprio servizio in tutte le scuole di ogni ordine e grado, ove siano presenti alunni con disabilita', affiancando gli insegnanti di sostegno, al fine di garantire la piena realizzazione del diritto allo studio.
Pur riconoscendo che nel corso degli anni sono stati fatti alcuni passi in avanti, le condizioni lavorative degli assistenti permangono tuttavia in un sistema di precarieta' che il nuovo bando non pare migliorare.
In questo senso sarebbe auspicabile un dialogo piu' proficuo tra l'istituzione scuola e i comuni, in quel segmento di riferimento, al fine di raggiungere un profilo professionale ottimale, spesso lasciato alle capacita' e volonta' dei singoli e non ad una reale organizzazione e responsabilita' di chi di dovere.
Ne risulta che l'assistente e' trattato come una pallina, utilizzata a pieno regime, bistrattata, non sempre apprezzata nel suo ruolo e mal retribuita. C'e' poi l'annoso problema delle assenze degli alunni. Il lavoratore, senza averne responsabilità, non puo' recuperare le ore perse nelle giornate in cui il proprio assistito è assente (il recupero avviene a discrezione della cooperativa nel caso in cui ne abbia necessita' oppure viene retribuito il 30% delle ore perse): questo significa che egli ha un contratto per un certo numero di ore, ma non sempre gli e' consentito farle, quindi puo' trovarsi con una busta paga dimezzata. Sulla base di questa realtà attuale è da evidenziare dunque la caratteristica di "precarietà sociale" del lavoratore che svolge questo servizio, a prescindere dalla particolare tipologia del contratto individuale di lavoro, che può risultare "formalmente" e apparentemente stabile, ma assolutamente precario nella sostanza.
Qualche anno fa, i servizi sociali del comune di Quarrata, in caso di assenza dell'alunno, permettevano all'assistente di lavorare sul gruppo di alunni e sui vari progetti realizzati durante l'anno scolastico; a noi questo sembra essere un buon precedente ed una possibile soluzione alle difficoltà di gestione evidenziate.
Lo stesso vale per le vacanze natalizie, pasquali ed estive: non si potrebbe ipotizzare almeno un' indennita', per questi tempi ''morti'' in cui l'attivita' scolastica e' sospesa, oppure essere utilizzati per altri servizi? Che qualita' della vita puo' avere un lavoratore, con l'incognita continua di quanto riscuotera' a fine mese? E con quale stato d'animo credete che svolga il delicatissimo e bellissimo lavoro di tutti i giorni con questa costante incertezza?Siamo convinti che in un settore che ha come propria missione il benessere delle persone, non sia più rinviabile la tutela e la valorizzazione delle persone che vi lavorano. È necessario, dunque, ripartire con una maggiore attenzione e un maggiore impegno da parte degli enti locali tutti per arrivare ad un compromesso tra qualità dei servizi e quindi qualità offerta ai cittadini e agli utenti e qualità della vita dei lavoratori impegnati in tali servizi.
FIRMANO: Gli assistenti educatori di Quarrata,di Agliana,di Montale e di Pistoia.
Sara Simboli (Funzione Pubblica Cgil Pistoia)