Poche le cooperative sociali di Pistoia che applicano i contratti integrativi e collettivi
Ancora una volta ci troviamo a dover sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto, da tempo, sta avvenendo nel settore delle cooperative sociali, in particolare di quelle che che sul territorio gestiscono le RSA per anziani i servizi di assistenza alla persona tramite le assunzioni degli appalti e le convenzioni con gli enti pubblici e con l’ASL.
Ricordiamo che a livello locale è stato stipulato, ad agosto 2006, un Protocollo di intesa tra enti locali, Asl e parti sociali sulla gestione degli appalti e degli affidamenti dei servizi degli enti locali nella provincia di Pistoia nel quale si sottolinea l’esigenza di valorizzare e rafforzare gli strumenti esistenti in materia di garanzia nella gestione dei servizi e delle attività in affidamento da parte delle Pubbliche Amministrazioni e delle Aziende di loro emanazione, nonché di tutela dei diritti dei lavoratori, di salvaguardia dell’occupazione e di contrasto al lavoro irregolare. Uno strumento che dovrebbe favorire, infine, il controllo da parte delle istituzioni e delle parti sociali, sul rispetto del Contratto in tutte le sue parti attualmente in vigore per garantire il pari trattamento normativo e la tutela dei diritti dei lavoratori degli appalti.
A partire da queste premesse, da tempo la CGIL ha intrapreso un percorso di confronto sia attraverso il Comitato Misto Paritetico Provinciale, organo di controllo e verifica sulla corretta applicazione contrattuale, di cui fanno parte organizzazioni datoriali e parti sociali, sia con l' Azienda Asl per la discussione sugli adeguamenti contrattuali nelle cooperative sociali, in particolare sul Contratto Integrativo Regionale che, ormai dal 2006 prevede una integrazione economica per i lavoratori delle Cooperative sociali, che operano nell’ambito delle RSA per anziani, denominato IPARSA. L’Azienda ha sempre ribadito con fermezza che non ha mai disatteso ai suoi obblighi come committente, obblighi legati al pagamento degli adeguamenti contrattuali e delle indennità integrative alle cooperative che gestiscono i servizi appaltati o affidati. Ebbene, ad oltre un anno da tale conferma molti dei lavoratori che hanno diritto all’indennità integrativa non hanno ancora percepito nessun adeguamento nella loro busta paga. Nel nostro territorio, su undici strutture per anziani convenzionate o appaltate da ASL e gestite dalle cooperative sociali, rileviamo che soltanto due cooperative hanno applicato correttamente il contratto integrativo ed erogato l’indennità Iparsa. La maggior parte dei lavoratori delle cooperative che lavorano nelle strutture per anziani del pistoiese non hanno mai percepito invece tale indennità, che rappresenta un indispensabile ampliamento di tutele e diritti, anche dal punto di vista economico, nel contesto generale di un Contratto Collettivo tra i più svantaggiosi.
Ad oggi, dopo aver svolto dunque numerose verifiche e controlli, dopo aver attivato tavoli di confronto e dialogato con tutte le parti coinvolte, ci chiediamo dunque dove siano finiti questi adeguamenti economici, che spettano di diritto contrattuale a lavoratori che non ne hanno ancora goduto e poiché non riteniamo più accettabile questa situazione, molto poco chiara a nostro avviso, esigiamo rapidamente una risposta, richiedendo pubblicamente un incontro tra CGIL, Azienda USL e quelle cooperative che ancora non hanno applicato il contratto integrativo ai propri dipendenti.
Un ulteriore problema che infine aggrava questa situazione è legato al fatto che addirittura, nella maggior parte delle cooperative della provincia non viene rispettata l’applicazione del Contratto Nazionale. Il Contratto delle Cooperative sociali, ormai scaduto ed in fase di trattativa di rinnovo prevedeva, nell’ultimo rinnovo avvenuto nel Luglio 2009, l’introduzione di un nuovo inquadramento (C2) con il riconoscimento professionale ed economico degli Operatori Socio Sanitari che operano nelle strutture, figure professionali molto impegnate nel settore, che operano da anni nelle strutture e alle quali finalmente era stata riconosciuta la professionalità.
Senza ripercorrere in modo approfondito la battaglia da noi intrapresa per imporre la corretta applicazione del Contratto da parte delle cooperative sociali, dopo numerosi incontri, assemblee con i lavoratori, conferenze e comunicati stampa, compreso l’avvio di un percorso vertenziale, basti ricordare che ad oggi nella provincia di Pistoia sono soltanto tre le Cooperative, di cui una in Valdinievole, che hanno applicato il CCNL, riconoscendo la figura dell’Operatore Socio Sanitario e inquadrando correttamente i propri dipendenti con tali requisiti.
Per il resto, ancora una volta, sembra che debba vincere la logica dello scarico delle responsabilità tra pubblica amministrazione e cooperative – il criterio con il quale si ragiona è quello che al mancato adeguamento dei costi da parte delle amministrazioni committenti corrisponde l’impossibilità delle parti datoriali di adeguare gli inquadramenti contrattuali - ma è sempre e solo una logica che si scarica sui lavoratori degli appalti, che con sistematicità vedono lesi i loro diritti e ancora una volta vedranno svanire le pur limitate conquiste che si erano con fatica raggiunte, che consentirebbero di corrispondere equamente al valore che tali professionalità assumono nello svolgimento e nella soddisfacente erogazione di servizi essenziali per la comunità.
Sara Simboli – Segreteria FP CGIL PISTOIA