Il Comitato Direttivo della CGIL di Pistoia, conferma la propria contrarietà alla dottrina della Guerra preventiva, affermatasi con la recente illegale campagna in IRAQ e che rischia di concretizzarsi in ulteriori azioni unilaterali in Medio Oriente e non solo, a cominciare dalla SIRIA.
La straordinaria partecipazione popolare a tutte le iniziative promosse o co-promosse dalla CGIL nella nostra provincia, hanno testimoniato il crescente livello di consenso alle posizioni da noi espresse in tutti questi mesi.
L’obiettivo da perseguire in questa fase è quello di impedire il realizzarsi di una strategia internazionale fondata sulla guerra “infinita” e sulla delegittimazione delle istituzioni internazionali, a partire dalle Nazioni Unite, che vanno invece rilanciate.
In questo senso è auspicabile che si apra un confronto serrato, anche alla luce dell’imminente allargamento a 25 paesi dell’Europa, in grado di assegnare ad essa un ruolo ed una funzione più politica in grado di controbilanciare le spinte unipolari oggettivamente proprie dell’Amministrazione americana.
Anche per queste ragioni il Comitato Direttivo esprime un giudizio negativo sul voto del Parlamento Italiano all’invio di militari italiani in Iraq, decisione assunta (tra l’altro) senza l’avvallo dell’ONU e della UE.
Il CD della CGIL di Pistoia, invita la segreteria a sviluppare e rilanciare la vertenza sulla qualità dell’occupazione nella nostra provincia, che evidenzia limiti strutturali preoccupanti, come sottolineato nel documento redatto da CGIL CISL UIL il 6 Marzo u.s. e su cui si è avviato il confronto con le Associazioni di impresa e L’Amministrazione prov.le.
Le preoccupazioni di CGIL CISL UIL, risultano peraltro confermate dal rapporto elaborato dall’IRES Toscana e che sarà presentato nei prossimi giorni in un’ apposita iniziativa pubblica.
Infine sul referendum estensivo dell’articolo 18 promosso da un certo numero di forze sociali e politiche e al quale come noto, la CGIL non ha aderito, il CD della CGIL di Pistoia ribadisce quanto segue:
Il referendum, pur considerando la volontà dei proponenti in chiave di estensione dei diritti dei lavoratori, per sue caratteristiche non è uno strumento idoneo alla soluzione dell’insieme dei temi proposti, anche per la sua natura esclusivamente abrogativa;
non può infatti affrontare l’estensione universale dei diritti alla molteplicità di forme di lavoro che si vanno ampliando, per le quali si devono e possono trovare tutele e garanzie più articolate, come indicato dalla proposta di legge della CGIL nazionale e sulla quale sono state raccolte oltre 5 milioni di firme e che va sostenuta.
A partire da queste considerazioni, sottolineiamo come la Legge sia la via maestra per normare sul piano del diritto, anche in via estensiva, le materie oggetto di referendum, al fine di coinvolgere l’insieme del lavoro economico dipendente.
Per questo la CdLT di Pistoia in quanto tale, pur salvaguardando le legittime scelte individuali o di singole strutture, nell’ambito delle norme statutarie, non aderirà ad alcun comitato sul referendum.
Il CD della CGIL di Pistoia però, di fronte alla impossibilità del varo di una legge di sistema, per la indisponibilità di tutte le forze della maggioranza di governo e la pressione delle associazioni di impresa, posto di fronte al quesito referendario, per la sua valenza politica ritiene che la posizione della CGIL non possa essere né di estraneità né tantomeno di contrarietà.
Invita pertanto il CD della CGIL nazionale convocato per il 6 e 7 Maggio ad assumere le decisioni conseguenti.
Il CD della CGIL di Pistoia sarà inoltre riconvocato il giorno 9 maggio per le necessarie deliberazioni.
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