Grande partecipazione al convegno.
Soddisfazione della CGIL per le proposte emerse con il consenso di tutti.
Partendo dalla purtroppo ovvia constatazione degli effetti devastanti che questi durissimi anni di crisi hanno prodotto sul nostro territorio in termini di depotenziamento dell'apparato produttivo e di fortissima contrazione del mercato del lavoro, pur in presenza di un quadro nazionale ed internazionale complesso ed instabile, il territorio ha il dovere di esprimere una progettualità condivisa per far crescere lavoro, lavoro di qualità, non abbandonando la prospettiva industrialista.
Questo l'assunto sulla base del quale si è sviluppato il confronto tra i partecipanti alla tavola rotonda, confornto che ha fatto il punto anche su alcune vicende che stanno animando la discussione pubblica in queste ultime settimane.
Ferma restando l'attesa per la conclusione della valutazione dell'impatto ambientale da parte degli organismi competenti, tutti i partecipanti hanno confermato la strategicità dell'investimento di Repower nell'ex area Radicifil, per le prospettive occupazionali che esso rappresenta e per le potenzialità che un investimento da 80 milioni di euro può generare in termini di indotto.
Parole importanti sono state espresse dal rappresentante di Confagricoltura, il quale, nel ribadire che non c'è contraddizione tra lo sviluppo dell'industria e quello del vivaismo, ha affermato che “Repower è innovazione, è investimento, è crescita per il territorio”.
A conferma di ciò il Sindaco ha ribadito che le aree a destinazione industriale rimarranno tali poiché il territorio non può fare a meno dello sviluppo del manifatturiero.
Parlando di innovazione come condizione ineludibile per favorire un processo di crescita, tutti hanno condiviso la necessità di un forte raccordo con l'Università.
Ribadita la scelta strategica di un polo pistoiese ci si è chiesti se abbia ancora senso un rapporto con l'Ateneo Fiorentino nelle forme attuali o se piuttosto valga la pena di guardare altrove, nel mercato dell'offerta formativa di qualità, rispondendo maggiormente alle esigenze del territorio con particolare riguardo al settore della mobilità, anche alla luce delle prospettive che il neonato distretto ferroviario può offrire.
Nessuno poi, rispondendo alle sollecitazioni del coordinatore, si è sottratto ad una valutazione sulla vicenda AnsaldoBreda che deve rappresentare non solo storia e tradizione ma una grande prospettiva per il futuro. “Una grande industria a Pistoia è fondamentale anche per coltivare la cultura dell'innovazione” ha affermato Giuseppe Oriana.
Un'azienda che però deve tornare ad essere competitiva, sana, a produrre prodotti di qualità ed innovativi che stanno sul mercato.
“Gli azionisti devono dire con chiarezza come si ottiene tutto ciò associando alla discussione sul fantomatico piano di risanamento una ormai non più rinviabile discussione sul progetto industriale che non dovrà significare però l'abbandono per l'Italia di una presenza in un settore strategico in tutto il mondo. Le due cose non possono viaggiare separatamente” ha ribadito Gessica Beneforti.
Questi temi, oltre alla necessità di attivare anche a livello territoriale un sistema più efficace per le imprese di garanzie per l'accesso al credito, per superare le difficoltà del momento (basti pensare a quelle che sta vivendo l'indotto AnsaldoBreda) ma anche per generare maggiore competitività, e di di individuare uno/due priorità strategiche per il territorio con cui stare nella progettualità regionale sull'attrattività degli investimenti, saranno approfonditi nelle prossime settimane, a partire dalla considerazione fatte.
“Nel quadro di una difficoltà che investe tutta la Regione, che vive una fase drammatica, non vanno disperse le opportunità di investimento che si prospettano e difese le imprese strategiche per il futuro in un quadro di condivisione degli obiettivi da parte delle rappresentanze sociali ancor prima delle scelte politiche ed istituzionali conseguenti che pure vanno assunte e realizzate con rapidità” ha concluso Daniele Quiriconi.