Una ragione in più per dire no il 4 aprile!
In questi giorni sulla stampa locale, se pur attraverso le notizie riguardanti le vicende giudiziarie conseguenti la loro morte sul lavoro, sono stati ricordati Artan Plaka, Costel Rogoz, Angielin Shiqe-ri.
Bene si è fatto a ricordarli, a ricordare che il dramma umano di quegli uomini che non ci sono più e delle loro famiglie, non si esaurisce con le poche parole di cordoglio che ogni volta seguono un infortunio mortale.
La politica del cordoglio, lo abbiamo più volte gridato, non evita quei dolori, né li allevia in alcun modo ma la politica, quella vera, può restituire giustizia.
Azioni di prevenzione, ma anche più controlli e sanzioni pesanti nei confronti dei datori di lavoro che sfruttano il lavoro nero e violano le norme di sicurezza, rappresentano alcuni dei punti qualifi-canti il nuovo Testo Unico in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, approvato nella precedente legislatura, i cui effetti già si percepiscono anche sul nostro territorio, tra i lavoratori, nelle imprese, nel rapporto con le istituzioni.
Il moltiplicarsi delle iniziative di prevenzione, di formazione, di controllo, in questi ultimi tempi, dimostrano per la prima volta come il mancato rispetto delle regole in materia stia cominciando ad essere percepito dalla collettività come un disvalore sociale.
Oggi questo processo culturale rischia di essere interrotto e, conseguentemente, la giustizia, a cui facevamo riferimento, rischia di essere negata dalla volontà del Governo di rimettere in discussione l'impianto normativo del TU.
Secondo indiscrezioni, che poi tanto indiscrezioni non sono, domani (venerdì 27) il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare un decreto correttivo del Testo Unico che manometterebbe il sistema sanzionatorio diminuendo le sanzioni sia pecuniarie che penali, deresponsabilizzando l'impresa e spostando, pare, la responsabilità in capo al lavoratore; ridurrebbe le tutele sulla sorveglianza sanitaria; cancellerebbe il divieto di visita preassuntiva ed infine assegnerebbe agli enti bilaterali l'improprio ruolo di certificatori della sicurezza. Contro queste intenzioni del Governo reagiremo duramente.
Il dibattito con i lavoratori è aperto, nelle tantissime assemblee di questi giorni; abbiamo chiesto a-gli EE.LL di approvare nei propri Consigli ordini del giorno su questi temi affinché il ritrovato pro-tagonismo anche delle istituzioni locali non sia solo di facciata e non duri lo spazio di una firma su un protocollo di intesa; abbiamo chiesto pubblicamente alla Direzione provinciale del lavoro di sottoscrivere il protocollo territoriale sulla sicurezza della cui redazione è stata attiva protagonista e la cui mancata firma appare del tutto ingiusticata.
Il 4 aprile i lavoratori manifesteranno in massa a Roma anche per questi motivi, per dire NO alla manomissione del Testo Unico, per fermare le morti silenziose sul lavoro, per dare GIUSTIZIA alle vittime del lavoro ed alle loro famiglie!
La Segreteria CGIL Pistoia