Contratto commercio scaduto da 11 mesi: sciopero il 19 o il 20 dicembre

FERMATA PER L'INTERA GIORNATA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO.

Le Segreteria Nazionali di Filcams, Fisascat, Uiltucs, riunitesi al termine dell'incontro con Confcommercio, effettuato il 26 novembre, considerando negativamente lo stato del negoziato confermano la proclamazione delle 16 ore di sciopero.

Nonostante vari incontri e qualche "timida" disponibilità, Confcommercio si è limitata a rimarcare il fatto che occorre principalmente discutere dei temi legati al mercato del lavoro e che se le organizzazioni sindacali rispondono positivamente alle loro richieste d'applicazione del decreto n. 276/03 ciò potrà creare, forse, le condizioni di scambio affinché possano rispondere positivamente ad alcune delle nostre richieste. La loro logica quindi è quella di scambiare flessibilità, introducendo anche nuove tipologie di lavoro (somministrazione a tempo indeterminato per il caricamento dei banchi, logistica ecc., lavoro a chiamata), per ridurre i costi. Intendono quindi applicare la nuova legge sul mercato del lavoro, ma anche quella sull'orario di lavoro che loro legano strettamente al lavoro domenicale e festivo e pensano che l'introduzione del sostegno al reddito nelle funzioni da attribuire agli enti bilaterali, si possa attuare, ma solo nella logica prevista dal disegno di legge 848 bis.

Nelle posizioni espresse in particolare da Confcommercio – afferma Fabio Capponi Segretario Provinciale della FILCAMS CGIL, il sindacato di categoria cioè che segue i settori del commercio e terziario – sono presenti forti elementi di precarietà e flessibilità a danno dei lavoratori, come la richiesta di far diventare obbligatorio il lavoro domenicale e di rendere flessibili e modificabili a discrezione del datore di lavoro gli orari dei lavoratori assunti con contratto a part-time”.

Le segreterie nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, nel ribadire i contenuti previsti dalla piattaforma rivendicativa, precisano che non si tratta di effettuare un accordo interconfederale sul mercato del lavoro, ma di rinnovare un CCNL scaduto da 11 mesi, nella consapevolezza che alcune materie previste dal Dlgs. N 276, andranno valutate nel contesto delle richieste presentate in piattaforma e rimarcano la necessità che le parti sociali esercitino "quel ruolo" che da sempre ha contraddistinto i rinnovi contrattuali, riconoscendo il primato della contrattazione.

Per queste motivazioni le segreteria nazionali hanno indetto un'intera giornata di sciopero per sabato 20 dicembre per le imprese che operano su sei giorni e venerdi 19 dicembre per quelle che operano su cinque giorni.

“Chiediamo ai cittadini d'essere solidali con i lavoratori del Commercio, che sono 1.600.000, non effettuando acquisti nei giorni sopra indicati – prosegue la nota del Segretario della Filcams di Pistoia – anche perché non vogliamo che sfugga la contraddittorietà del Segretario nazionale di Confcommercio Billè, che da una parte sollecita anche il Governo affinché gli stipendi dei lavoratori siano più pesanti, e poi quando si tratta di rinnovare il contratto ai lavoratori del suo settore anche rispetto alle richieste economiche assume un atteggiamento di indisponibilità a trattare”.

“Siamo consapevoli del disagio che lo sciopero potrà arrecare ai consumatori in occasione anche degli acquisti di Natale – conclude il Segretario della Filcams CGIL – ma lo sciopero che i lavoratori fanno non è solo per rinnovare un contratto, ma anche perché c’è una forte volontà affinché sia i propri figli che in generale le generazioni dei più giovani possano contare su rapporti di lavoro mediamente stabili e non precari”.