Non avevamo dubbi circa la volontà da parte delle associazioni del commercio ad accantonare vecchi dissapori che hanno sempre caratterizzato i loro rapporti, con la costituzione del consorzio Centro Commerciale Naturale di Pistoia, non fosse altro per i finanziamenti resi disponibili da Regione e Comune – commenta il segretario della Filcams di Pistoia, la categoria che all’interno della CGIL segue le questioni del commercio e dei servizi, all’indomani dell’annuncio fatto di accordo storico tra le associazioni datoriali del settore.
La realizzazione dei Centri Commerciali Naturali sono scelte importanti e necessarie per riqualificare il cosiddetto commercio tradizionale che soffre sempre di più della presenza della grande distribuzione. Lo strumento che la Regione Toscana ha individuato con la definizione dei Centri Commerciali Naturali sentite tutte le parti, sia datoriali che dei sindacati dei lavoratori, ha il pregio di coinvolgere tutti i soggetti interessati a quei progetti, quindi enti locali, imprenditori e lavoratori. La scelta che si è voluto caparbiamente compiere a Pistoia ed in altri comuni della nostra provincia è però antitetica con le esperienze già fatte in Toscana, Comune di Firenze in testa: la scelta cioè compiuta da noi di escludere in ogni modo la partecipazione dei sindacati dei lavoratori alle intese legate ai progetti di costituzione dei Centri Commerciali Naturali. Non conosciamo il contenuto dell’intesa raggiunta a Pistoia né tanto meno il progetto o i progetti presentati all’amministrazione comunale riguardanti la Costituzione del Centro Commerciale Naturale, ma non condividiamo comunque l’impostazione data alla vicenda dal Comune di Pistoia, visto che il percorso ad oggi seguito non è in linea con i principi ispiratori definiti dalla Regione, avendo escluso di fatto qualsiasi coinvolgimento dei dipendenti del settore privilegiando le legittime aspettative dei datori di lavoro. Chiederemo un incontro a Comune e Regione per chiarire ed esporre le nostre ragioni, invitando al contempo i rappresentanti degli enti a verificare prioritariamente nell’erogare i contributi (quindi soldi pubblici), che vengano privilegiati quei progetti dove hanno diritto di cittadinanza anche le aspettative e le istanze dei lavoratori dipendenti dei negozi del centro, così come prevede la norma regionale. Riqualificare il centro comporta impegni e risorse, che però non sono solo a carico di chi fa impresa, ma poggia anche sulle spalle di chi ci lavora come dipendente o altre forme di collaborazione oramai da noi dilaganti, e questo fino ad oggi non è emerso nei tavoli istituzionali.
Intanto già un consistente numero di commesse e dipendenti dei negozi del centro di Pistoia hanno sottoscritto una petizione, che verrà nei prossimi giorni consegnata all’amministrazione comunale, nella quale si evidenzia il forte disagio che alcune recenti decisioni adottate in materia di orari dei negozi hanno provocato tra gli addetti.
Prosegue intanto l’indagine conoscitiva della condizione lavorativa di chi lavora nei centri delle città “Lavoro al Centro” promossa dalla Filcams Cgil con il patrocinio della Provincia di Pistoia e della Regione Toscana ed in collaborazione con l’Università di Firenze. “Abbiamo terminato la rilevazione nei territori della Valdinievole e della montagna pistoiese – conclude Fabio Capponi -, nei prossimi giorni proseguiremo l’indagine nei comuni della piana pistoiese”.