Un Grande Punto interrogativo sul futuro.
Mentre in questi ore viene presentata al pubblico la Grande Punto, il nuovo modello dell’utilitaria FIAT con quale la casa automobilistica intende rilanciare il proprio marchio, i dipendenti del Gruppo Salvestrini di Pistoia hanno ben poca voglia di festeggiare. L’azienda non paga da mesi gli stipendi e solo la mensilità di giugno è stata liquidata in questi giorni.
Ad essere coinvolti sono oltre 120 dipendenti facenti parte delle diverse società di cui si compone il gruppo: numerose concessionarie di auto presenti in particolare sul territorio pistoiese, nonché nelle province di La Spezia, Massa, Lucca e Viareggio, con i marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Ferrari, Seat, Ford e Wolkswagen.
La situazione per i lavoratori sta diventando insostenibile, intere famiglie sono nella disperazione totale senza avere alcuna certezza per il futuro. Molti dipendenti hanno nel frattempo scelto di licenziarsi vista la situazione di crisi aziendale ad oggi irreversibile per cercare soluzioni alternative. Una progressiva e lenta fuoriuscita di lavoratori che va avanti da circa un anno (erano occupati nel gruppo circa in 200 alla fine del 2004), ma che le vicende recenti ha accelerato sensibilmente, con la chiusura di alcune concessionarie nelle varie province.
“La quasi totalità dei lavoratori si sono rivolti a noi – commenta Fabio Capponi della Filcams CGIL – per essere tutelati. Abbiamo insieme predisposto tutti gli atti necessari per far valere le proprie ragioni”.
Negli incontri che si sono succeduti con la proprietà dai primi di agosto in poi, al di là di generiche affermazioni circa l’intenzione di salvare l’azienda, non è stato presentato un piano industriale credibile. “Si parla di cessione di rami dell’attività, e in particolare di vendita di immobili, sulla fattibilità dei quali poniamo serie perplessità, vista anche la forte esposizione finanziaria in essere – dichiara il segretario della Filcams.”
Dichiarazioni, impegni e soluzioni più volte prese dai rappresentanti dell’azienda sia con i sindacati che con i diretti lavoratori e che mai fino ad oggi si sono concretizzate.
“E’ straordinario l’impegno e l’attaccamento che i dipendenti hanno dimostrato di avere nei confronti dell’azienda – prosegue Fabio Capponi – che in questi mesi nonostante non vengano pagati continuano a garantire l’attività, ed è assolutamente da condannare l’atteggiamento del titolare dell’impresa che si è scagliato contro i lavoratori per il fatto di essersi rivolti alla CGIL accusandoli di aver tradito l’azienda: un comportamento arrogante e di una gravità inaudita – sottolinea il segretario della FILCAMS CGIL - che ben rappresenta il clima che si vive in azienda”.
“Abbiamo nella giornata di ieri fatto una richiesta al Sindaco di Pistoia per essere convocati – conclude Capponi. Nei prossimi giorni, dobbiamo solo definire la data, incontreremo l’amministrazione insieme ad una delegazione di lavoratori per far presente ed illustrare la difficile situazione aziendale in ogni suo aspetto”.