Nonostante la contrarietà del sindacato ad aumentare il numero delle aperture domenicali dei negozi, la Conferenza dei Sindaci della Valdinievole il 14 febbraio scorso ha inteso adottare il provvedimento che riguarda tutti i comuni dell’area con l’unica eccezione del Comune di Montecatini.
L’accordo che disciplinava le aperture festive era scaduto il 31 dicembre scorso. Anche nel vecchio testo mancava la firma del Sindacato. Negli incontri che ci sono stati la Filcams CGIL aveva espresso e riconfermato la propria contrarietà ad un’estensione degli orari di apertura, in attesa che la Regione definisse il nuovo Regolamento attuativo del Testo Unico sul Commercio che ha riformato lo scorso anno il commercio in sede fissa sul territorio toscano. La scelta adottata dalle amministrazioni della Valdinievole produce non pochi disagi tra i lavoratori dei negozi – afferma Fabio Capponi della Filcams CGIL – come ci hanno confermato in molti nella ricerca che abbiamo condotto sulle condizioni lavorative di coloro che sono impiegati nel commercio. Una decisone che non trova riscontro neppure nella condizione di crisi dei consumi che stiamo attraversando: non è aumentando le aperture dei negozi che si supera la stagnazione presente, ma sostenendo la domanda, cioè il potere di acquisto dei lavoratori, che negli ultimi anni è stato eroso dall’inflazione e dalla politica economica scellerata di questo Governo. La politica di estendere le aperture festive di fatto non crea occupazione aggiuntiva, non produce effetti positivi neanche agli stessi esercenti, ma solo un aumento generalizzato dei costi di gestione. Se a tutto ciò si aggiunge il disagio delle migliaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti, non si comprende la logica che sta dietro a questa scelta che noi non condividiamo. Ci auguriamo – conclude il segretario della Filcams - che una volta licenziato il Regolamento del Commercio, sulla base delle nuove disposizioni si possa aprire un confronto serio con i Sindaci dell’area e che questi si dimostrino più attenti alle istanze dei lavoratori del settore e alle richieste del sindacato.