“Reperimento delle risorse, vertice aziendale decapitato, incertezze sull’apertura della stagione e sulle disponibilità di cassa: nonostante l’urgenza dei provvedimenti da adottare la proprietà sta attardandosi e condizionando le scelte da adottare agli equilibri ed agli assetti politici della governance”.
La situazione delle terme è a questo punto divenuta insostenibile. A fronte dello stato di totale inoperatività aziendale da impresa in piena crisi, la stessa città, non comprende come si possa ancora continuare a discutere del numero dei componenti il CdA, della loro appartenenza politica, degli equilibri clientelari che hanno fino ad oggi imperversato nella vita dell’azienda.
E’ questo un atteggiamento in primo luogo inaccettabile, che la politica e la proprietà pubblica porta avanti con una leggerezza perdendo di vista le priorità: ricapitalizzazione e attivazione dei canali di finanziamento, definizione del vertice aziendale, messa a cantiere del programma di ristrutturazione già definito ed approvato un anno e mezzo fa. Comune e Regione hanno accumulato gravi responsabilità sulla situazione attuale, ed è anacronistico che chi dovrebbe avere particolare cura del governo del territorio di Montecatini conduca una politica inconcludente per gli assetti futuri e per il rilancio dell’azienda terme e del suo indotto. Per la FILCAMS-CGIL la soluzione da questo punto di vista è molto semplice da attuare, sebbene difficile da adottare dagli stessi enti viste le resistenze che a tutti i livelli stanno giocando un ruolo determinante: azzeramento dell’attuale CdA e nomina di un amministratore unico, che con competenze ed autonomia dalle dinamiche politiche, al contrario dell’attuale “parlamentino” delle terme (così il Sindaco Severi ha definito il CdA), porti avanti con concretezza, linearità e speditezza il programma dei lavori a suo tempo già indicato. Se necessario si dovrà superare anche l’attuale assetto proprietario, che vede comune e regione possedere pari quote di azioni, ma con diverse disponibilità e capacità ad agire ed intervenire con mezzi propri nella necessità di ricapitalizzare l’azienda. Questa situazione oggettivamente ha fino ad oggi ritardato l’attuazione di scelte funzionali anche al rilancio delle stesse terme, dal momento che un socio non si muoveva se non faceva altrettanto anche l’altro. E’ più facile parlare di alienazione dei beni, più difficile evidentemente adottare scelte importanti per il futuro dell’intero territorio, che può comportare anche la determinazione di diversi assetti proprietari tra enti rispetti a quelli oggi presenti. Non è più il tempo delle parole, ma occorrono fatti. E soprattutto trasparenza e senso di responsabilità, scelte oculate nell’interesse di tutti e funzionali agli interessi dell’azienda e del territorio.
Anche per questi motivi la Filcams-CGIL insieme a Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL si è resa disponibile ad organizzare forme di protesta pubbliche insieme alle altre categorie economiche rivolte alla proprietà con manifestazioni a Firenze e a Montecatini per smuovere i soci Comune e Regione da questo atteggiamento di fatto inerte di fronte alle grande problematiche presenti.