Commercio: il comune di Pistoia non applica l’accordo sugli orari che ha sottoscritto.

Nonostante l’accordo sugli orari determini il numero e le aperture festive, su richiesta delle associazioni datoriali il comune di Pistoia aumenta le deroghe per il 2008. Contrario il sindacato dei lavoratori. Il problema della contrazione degli acquisti non si risolve con le Notti Bianche o le aperture domenicali.

Il 17 ottobre scorso è stato convocato dall’Assessore al Commercio del Comune di Pistoia Barbara Lucchesi il tavolo di concertazione per valutare se accettare o meno la richiesta proveniente da Confcommercio di autorizzazione all’apertura dei negozi del centro storico per la giornata di Sabato 1 novembre festa di Ognissanti. Nonostante l’accordo vigente che disciplina la materia delle aperture dei negozi in occasione dei festivi escluda tale possibilità, al coro di Si all’apertura proveniente da tutte le associazioni economiche si è opposto solo il sindacato dei lavoratori. «Abbiamo chiesto al comune – dichiara Fabio Capponi Segretario Generale della Filcams CGIL – di farsi garante dell’accordo sottoscritto, perché se lo stesso ente non lo rispetta come si può chiedere agli altri soggetti di farlo.» Le modalità con cui si è giunti a questa frettolosa decisione lasciano alquanto perplessi anche sulla capacità di programmazione, e produce ulteriori disagi ai dipendenti impiegati i quali non possono più programmare la propria vita con i familiari perché costretti a lavorare in tutti i festivi. Lascia poi a dir poco perplessi il fatto che nei giorni scorsi sia stata approvata dal Consiglio Comunale una mozione per impegnare la giunta a promuovere le Notti Bianche anche a Pistoia: un provvedimento che cozza con la realtà che stiamo vivendo di profonda crisi dei consumi legata alla perdita verticale del potere di acquisto delle famiglie. Non è con l’apertura notturna dei negozi che si risolve questa crisi. «E’ poi per noi come sindacato da stigmatizzare il fatto - conclude Fabio Capponi - che nel dibattito che ha riguardato l’approvazione del provvedimento, sia tra le forze politiche della maggioranza che lo hanno sostenuto che tra quelle dell’opposizione che non l’hanno votato, nessuno abbia sentito la necessità di rappresentare il forte disagio che certe scelte determinano tra i dipendenti del settore». A causa anche dell’aumento dei costi di esercizio che tali iniziative producono sui bilanci aziendali, si creano così le condizioni per la crescita di violazioni contrattuali per i lavoratori dipendenti e di forme di lavoro irregolare e sottopagato. I recenti dati presentati alcuni giorni fa dagli organismi ispettivi ci consegnano da questo punto di vista una situazione estremamente preoccupante dal punto di vista delle irregolarità rilevate nei luoghi di lavoro interessati: su 215 ispezioni sono state rilevate 171 situazioni irregolari nei pubblici esercizi (pari all’80%), mentre nel commercio su 103 ispezioni le situazioni irregolari rilevate sono state 63 (pari all’80%). Sono dati drammatici e rappresentano solo la punta di un iceberg rispetto ai quali è necessaria una profonda riflessione al fine di iniziare a promuovere azioni volte ad incentivare sul nostro territorio e nei nostri settori la qualità del lavoro.

FILCAMS PISTOIA