Da mesi non percepiscono le retribuzioni, a rischio l'occupazione. Rabbia e delusione tra i lavoratori.
Sono ormai mesi che si hanno notizie della difficile crisi che attraversa l'azienda Giusti per l'edililizia, di quanto questa crisi impatti sulla realtà urbanistica pistoiese e sul sistema economico-finaziario ma sembra non interessare quanto questa vicenda impatta, anche drammaticamente, sui dipendenti dell'azienda e sul futuro occupazionale del settore.
La Giusti per l'edilizia Spa occupava circa 40 addetti e impiega numerosi lavoratori nell indotto, tra fornitori e sub appatatori. Ad oggi numerosi di questi lavoratori vantano arretrati sulle retribuzioni, non percepiscono la CIG e sono sospesi sensa lavorare, alcuni versano ormai in situazioni drammatiche.
Discutibile l'operazione dell'affitto di azienda, sotto il profilo occupazionale. Non versano infatti in migliori condizioni gli addetti della Giusti Costruzioni Spa che rischiano, a fronte di una crisi d'azienda, di non poter accedere nemmeno ad eventuali ammortizzatori sociali.
In questi mesi le maestranze hanno dimostrato buon senso, responsabilità e spirito di sacrifico, nel tentativo di non alimentare ulteriomente una complessa e difficile situazione, cercando canali, formali ed informali, di interlocuzione con la proprietà, utili a definire un percorso che consentisse di salvare il patrimonio occupazionale e il presidio economico che l'azienda rappresenta.
E' stata l'indifferenza invece la risposta che hanno ricevuto, trattati come problema marginale, come fastidio piuttosto che come esseri umani, abbandonati dalla proprietà come un padre incosciente abbandona i propri figli.
“Come organizzaioni sindacali di categoria” dice Marco Ballati segretario della Fillea-cgil “abbiamo fatto numerosi tentativi, informali ed informali, come si conviene in una vicenda cosi complessa, per allacciare efficaci relazioni sindacali con la proprietà. In risposta, il silenzio. Un atteggiamento irresponsabile”.
Per i LAVORATORI è giunto il limite sopportabile, il senso di responsabilità e il buon senso dimostrato in questi mesi si sono logorati a causa degli affitti e bollette da pagare, l'ostilità al confronto che la proprieta esercità rappresenta una umiliazione verso chi ha contribuito, con il proprio lavoro, all successo dell'impresa. La pazienza ormai è terminata ed è perciò che le maestranze si muoveranno nel tentativo di recuperare quanto vantano dall'impresa.
“Riteniamo quanto mai fondamentale e prioritario affrontare le situazione dei lavoratori Giusti, anche da parte delle istituzioni locali” conclude Ballati “ per l'impatto che questa crisi aziendale ha sulla città ed acnche per le situazioni di emergenza sociale che si sono create”