«Siamo soddisfatti e per nulla meravigliati dell'esito del ricorso presentato dai cinque ex-dipendenti del Comicent – dichiara Fabio Capponi Segretario generale della FLAI CGIL di Pistoia – per un verdetto che ci aspettavamo, o meglio, che tutti si apettavano, favorevole nei confronti dei dipendenti». Alla base del contendere il passaggio alle dipendenze del Mefit al momento del subentro del Comicent nella gestione del mercato dei fiori: passaggio che non c'è stato nonostante il diritto dei dipendenti, che sono invece stati licenziati il 31 marzo 2013. Sin dall'inizio il sindacato ed i lavoratori coinvolti hanno contestato le scelte adotatte dai vertici dell'amministrazione, ed in questi anni non sono mancati tentativi a tutti i livelli volti a far cambiare atteggiamento da parte di chi aveva commesso una ingiustizia così palese. «Recentemente non è stata accettata neanche una riassunzione parziale dei dipendenti licenziati – prosegue Capponi – dimostrando anche in questo caso un'ostinazione senza precedenti in barba al diritto ed al buon senso.» I cinque dipendenti nel frattempo hanno ricevuto un telegramma da parte del Mefit per un colloquio, atto conseguente alla sentenza. «Ciascun lavoratore valuterà ora il da farsi – afferma il sindacalista – ma ciò che è inaccettabile è il polverone che si vuole ancora una volta alzare intorno alla vicenda con presunte responsabilità per atti compiute dai cinque dipendenti al tempo del Comicent, una campagna diffamatoria e di disinformazione che nulla hanno a che fare con la vicenda del licenziamento e che il giudice del lavoro ha correttamente tenuto fuori dal procedimento, nonostante il tentativo, anche lì compiuto da parte dei rappresentanti dell'azienda, di influenzarne l'esito. Attendiamo fiduciosi l'esito della magistratura sugli addebiti mossi ad alcuni di loro».
“Concordiamo con chi afferma che l'esito della sentenza produrrà seri problemi di tenuta da parte dell'ente – conclude il segretario della FLAI CGIL – ma qualcuno pagherà per il danno provocato prima ai lavoratori e poi alle casse dell'ente? Chi deve rispondere di tale danno, i lavoratori che hanno resistito ed ottenuto giustizia o chi ha provocato il danno? Attendiamo anche noi una risposta.”