Aumentano gli infortuni, il Governo smantella le Leggi sulla Sicurezza, la CGIL interroga le imprese, chiede un piano straordinario sulla prevenzione, contesta i tempi di regolarizzazione dei lavoratori non comunitari, apre una vertenza sugli appalti con le imprese e con gli Enti Locali.
La Segreteria della CGIL di Pistoia esprime la propria solidarietà e il proprio cordoglio per la morte di Angelin Shikeri, il ragazzo di 26 anni rimasto vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro.
Si tratta del quarto morto sul lavoro dal settembre scorso nella nostra Provincia, il secondo in poche settimane che coinvolge un lavoratore straniero.
Nei giorni scorsi si erano verificati altri gravi infortuni non mortali che hanno coinvolto la-voratori sia italiani che stranieri.
La Segreteria della CGIL in attesa che le Autorità competenti svolgano gli accertamenti di legge per individuare eventuali responsabilità dell’impresa presso la quale lavorava Ange-lin, non può che sottolineare come i ricorrenti incidenti che si verificano anche nella nostra Provincia sono il prodotto di un crescente processo di precarizzazione, scarsa prevenzione, scarsa formazione e controllo che interroga la società ed in primo luogo le imprese, le loro Associazioni, gli organismi preposti alla vigilanza. Tutto questo avviene nel quadro di una riforma del sistema normativa in materia di sicurezza sul lavoro, sostenuto dal Governo Berlusconi che prevede depenalizzazioni dei reati per le imprese e smantellamento dei ser-vizi di prevenzione.
La CGIL chiede agli organi ispettivi ed all’ASL l’immediata attivazione di un tavolo per il varo di un piano straordinario sulla prevenzione ed un freno ad una crescente politica di frammentazione del mercato del lavoro che è la prima responsabile di questi fenomeni.
In particolare riteniamo che i lavoratori extracomunitari sono particolarmente più esposti ai rischi come dimostrato dalla cronaca di questi mesi, in quanto soggetti più deboli nel mer-cato del lavoro, debolezza accentuata dagli effetti prodotti dalla recente Legge Bossi-Fini le cui procedure di regolarizzazione che procedono in maniera molto lenta, innescano una vera e propria bomba ad orologeria nella società e nel mondo del lavoro.
A Pistoia sono state presentate 3.220 domande di regolarizzazione di lavoratori non comu-nitari che vengono esaminate a ritmo di poche unità al giorno nonostante lo sforzo della Prefettura di Pistoia; di questo passo ci vorranno due anni per regolarizzare le richieste pendenti.
E’ evidente che questi lavoratori non scompaiono, rimangono clandestini, spesso lavorano e sono oggetto di ricatto da parte delle imprese. Questo produce un disastroso effetto di-storsivo del mercato e della concorrenza, ma soprattutto li espone a rischi drammatici.
La CGIL chiederà inoltre a tutte le Amministrazioni locali, gli enti e le imprese di avviare un confronto e la stipula di un protocollo sugli appalti ed i subappalti nella nostra Provin-cia, ancorandoli a rigidi criteri di sicurezza e di precise clausole sociali. Ci aspettiamo di trovare nelle Associazioni di impresa e nelle Amministrazioni locali ampia disponibilità al confronto.
La Segreteria provinciale CGIL Pistoia