Nelle scorse settimane abbiamo incontrato il Sindaco di Pistoia per affrontare le problematiche emerse sul caro mensa e la protesta che ne è scaturita.
In quella sede, oltre a stigmatizzare il fatto che la decisione fosse stata presa, contrariamente al passato, senza alcun confronto preventivo, abbiamo condiviso la scelta di una modulazione della tariffa attraverso l'ISEE che è ad oggi lo strumento più equo al fine di determinare gli scaglioni sui quali ridisegnare le tariffe.
Abbiamo però al contempo ribadito come la tariffa massima non possa discostarsi in misura significativa dal costo industriale del servizio, dovendo essere la fiscalità generale, nei servizi a domanda individuale, ad intervenire per sostenere le situazioni di maggiore difficoltà.
Registriamo quindi favorevolmente la scelta di abbassamento della tariffa massima e gli altri interventi modificativi del provvedimento iniziale.
Continuano però a preoccuparci l'intera gestione della vicenda, la disinformazione e le strumentalizzazioni che l'hanno accompagnata, nonché l'approssimazione con la quale talvolta è stato trattato l'aspetto legato alla qualità del servizio: il rigore con cui nelle nostre mense sono garantiti igiene, sicurezza, rispetto delle indicazioni alimentari delle dietiste, menù differenziati personalizzati, attenzione e professionalità del personale esterno, non può essere messo in discussione con leggerezza. Senza sottacere le conseguenze che tutto ciò ha generato sulle condizioni materiali dei lavoratori e delle lavoratrici della RistorArt che ricordiamo essere oggi in cassa integrazione, sia pur parziale.
Ci preoccupano poi le scelte individuali dei genitori che non dovessero tener conto delle conseguenze su tutto il sistema scuola, sull'organizzazione del lavoro del personale interno e delle ditte esterne, sulla serenità dell'ambiente in cui gli alunni vivono gran parte della giornata.
Il tempo mensa è tempo scuola, fa parte dell'orario di lavoro degli insegnanti e dei collaboratori, è su questo tempo, scelto al momento delle iscrizioni, che viene determinato l'organico; è assurdo pensare di dover organizzare le risorse umane nella scuola, così risicate dopo i tagli governativi, per far fronte all'emergenza-vigilanza sugli iscritti, accorpati o divisi in base al cibo che si consuma, e nel contempo non è ammissibile che le famiglie possano decidere orario o cibo fai da te, dimostrando scarsa sensibilità e rispetto verso le regole dell'istituzione scolastica.
Ritirare i figli dalla mensa, facendoli uscire e poi rientrare (soprattutto nel tempo pieno così fortemente voluto e scelto dai genitori), condiziona la programmazione didattica che include il pranzo come momento educativo e didattico (ed. alla convivenza, ed. ad una giusta alimentazione,..), come curricolo implicito, niente affatto di serie B; la mensa non è un'opzione, ma un'offerta formativa, dove il cibo, elemento fortemente simbolico, è consumato insieme, come un rito che scandisce i tempi scolastici ed interrompe le modalità tradizionali di apprendimento.
Ed e' lo stesso cibo per tutti! Leggiamo pertanto con stupore che cose ben diverse sono indicate tra le finalità del Comitato Genitori Scelta Mensa.
Bene allora stanno facendo i dirigenti scolastici a cercare una soluzione comune a tutte le scuole coinvolte che interrompa il disagio.
Auspichiamo infine che l'Amministrazione Comunale voglia riprendere il percorso di confronto preventivo con le OO.SS. e ci auguriamo che la strada della partecipazione sia di nuovo percorsa dai genitori, a fianco dei lavoratori della scuola, quando si tratterà di difendere la scuola pubblica statale dai prossimi tagli previsti nel ddl di stabilità. Tagli insopportabili! O per sostenere una vera battaglia di civiltà per il diritto all'istruzione universale nello 0-6 anni (oggi servizio a domanda individuale con costi quasi totalmente a carico delle casse comunali o regionali).
Segreteria CGIL Pistoia
Segreteria FLC CGIL Pistoia