15.000 persone in piazza. Le Segreterie di CGIL CISL UIL di Pistoia esprimono la propria piena soddisfazione per i risultati di adesione allo sciopero.
Pubblico Impiego 90%; Scuola oltre il 70%; Industria tra il 90 e il 100%; Grande distribuzione tra l’80 e il 90%.
Altissima l’adesione allo sciopero generale promosso da CGIL CISL UIL contro la legge finanziaria e la riforma previdenziale del governo Berlusconi. Le percentuali nelle più importanti e significative imprese pubbliche, private e dei servizi ci fanno ritenere quella di oggi una giornata straordinaria.
La manifestazione, articolata in un corteo di migliaia di persone (nonostante le condizioni metereologiche sembrassero avverse) che ha percorso le vie cittadine e si è conclusa in Piazza Duomo, è stata arricchita dalla partecipazione di numerose Istituzioni presenti con i Gonfaloni ed ha avuto, inoltre, anche un carattere gioioso grazie alla numerosa partecipazione di studenti dei vari istituti superiori della provincia che si sono perciò svuotati di insegnanti e studenti.
E’ la migliore risposta a coloro che hanno voluto interpretare come “atto dovuto” una protesta che è, invece, in piena sintonia con il sentire della maggioranza dei lavoratori e dei cittadini italiani e sicuramente della nostra provincia.
CGIL CISL UIL invitano tutte le Organizzazioni sociali e le forze politiche ad adoperarsi affinché il dibattito sia ricondotto nel solco di un confronto vero sui contenuti delle politiche sociali in atto in questo Paese, sulle politiche di sviluppo, sulla condizione materiale di milioni di lavoratori, giovani e pensionati.
Solo il confronto di merito, infatti, può consentire di dare, nel clima di lacerazione sociale oggettivamente in atto nel Paese un contributo alla costruzione di posizioni condivise sulla base di discriminanti non equivoche.
Per noi la Legge finanziaria è iniqua perché non produce sviluppo, colpisce le autonomie locali, la sanità pubblica, la scuola, i soggetti più deboli; la riforma previdenziale è profondamente ingiusta perché oltre a tagliare i diritti acquisiti dai lavoratori scava un solco incolmabile tra le generazioni mettendo seriamente a rischio, in un mondo del lavoro sempre più precario, il futuro previdenziale per i giovani.
Serve continuare un cammino unitario, a partire da questi contenuti, per il ripristino di regole democratiche certe, nell’esercizio dell’attività sindacale attraverso la quale poter garantire la tutela dei diretti interessati, cioè i lavoratori.
Ci rafforza la consapevolezza che su queste posizioni si colloca la quasi totalità dei lavoratori e delle lavoratrici della nostra provincia.