Sciopero metalmeccanici. Da Pistoia in 200 a Roma. Alta l’adesione in provincia
Oltre 200 “tute blu” sono partite, stanotte, da Pistoia per partecipare al grande sciopero indetto dalla FIOM CGIL, orfana questa volta, delle altre sigle sindacali. L’ultima volta è stata nel 2001; anche lì per manifestare contro un’intesa separata sul biennio economico del contratto dei metalmeccanici.
La FIOM CGIL chiede un nuovo contratto -ricordiamo che l’ultimo è stato firmato solo da FIM e UILM, organizzazioni largamente minoritarie, la somma dei cui iscritti non raggiunge quelli della sola FIOM- ma chiede anche nuove regole sindacali: “non è pensabile infatti -dichiara Michele Gargini, Segretario provinciale della FIOM pistoiese- approvare un contratto senza fare esprimere, con un referendum, i lavoratori stessi. Si tratta quindi di ripristinare le basilari regole della democrazia”.
“Sono soddisfatto –prosegue Gargini- per l’alta adesione della provincia di Pistoia. Registriamo un’adesione allo sciopero di oltre l’80% di lavoratori nelle piccole e medie imprese metalmeccaniche. Per quanto riguarda AnsaldoBreda, registriamo un’adesione del 65% con punte dell’80% tra gli operai. Questo vuol dire che la maggior parte dei lavoratori è con noi e sostiene le nostre battaglie nei confronti di chi vuole ridurre i diritti e le pratiche democratiche ai minimi termini”.