“I dati di proiezione di bilancio resi noti ieri, peraltro non sorprendenti per il sindacato, testimoniano di una perdurante criticità dello stato di salute dell'azienda.
A questo va aggiunto il permanere di una situazione difficilissima sul piano dell'organizzazione industriale, che produce disorientamento, scoramento e interrogativi tra i lavoratori; ne parliamo da tempo e con tutta la buona volontà stentiamo a vedere le svolte auspicate.
Ci preoccupa il clima intorno all'azienda, ad esempio, le dichiarazioni pubbliche spietate rilasciate dall'Amministratore Delegato delle Ferrovie Ing. Moretti (l'ultima volta in un convegno delle Camere del Lavoro di Firenze Prato Pistoia 10 giorni fa davanti al Ministro dei trasporti Bianchi). A chi ci spiega che non bisogna gridare al lupo al lupo o che la frontiera è la Cina, diciamo che sarebbe opportuna una maggiore prudenza, meno frasi di circostanza e, magari, una maggiore capacità di ascolto di chi è a contatto con i processi veri; la Cina è lontana, per attraversare le steppe ci vuole tempo e soprattutto il carburante giusto.
Fermarsi nel “caucaso” sarebbe letale.
Forse, ma è cosa che riguarda anche Finmeccanica e il Governo, è il tempo di scelte coraggiose, che guardino davvero alla difesa in prospettiva del patrimonio industriale italiano di materiale rotabile.
Quali siano gli orizzonti strategici di questi attori in questa prospettiva, non è dato di sapere con chiarezza e questo, è un bel problema”.