Ci sono alcune vertenze aperte sul territorio che meritano alcune riflessioni.
In Answers i lavoratori, senza stipendio da mesi, stanno dando vita ad una lotta generosa e difficilissima; l’assemblea aperta promossa dalla RSU per lunedì prossimo 9 novembre, deve rappresentare il messaggio unitario di un territorio rivolto a “imprenditori” e manager senza credibilità, che è opportuno passino la mano quanto prima;
governo ed istituzioni locali debbono sostenere tutte le iniziative in campo in grado di garantire occupazione e continuità aziendale.
In AnsaldoBreda, la confusione pare regni sovrana, si avvicendano manager, i problemi sono noti e in più, a Pistoia, a fronte di una richiesta di incontro sul territorio, quello che tra l’altro vive la condizione più difficile per scelte organizzative fallimentari sostenute da Finmeccanica, avanzata 2 mesi fa, CGIL CISL UIL e Fim Fiom Uilm, non hanno avuto nemmeno risposta. Un atteggiamento davvero inqualificabile e senza precedenti!
Queste 2 vertenze, profondamente diverse, devono diventare ancor più, simboliche e dirimenti per tutta la provincia.
Sulla situazione complessiva e pesantissima della crisi, nei giorni scorsi, in differenti momenti di dibattito pubblico in sede istituzionale, abbiamo ascoltato, rappresentanti del centrodestra, che invitavano ad un percorso condiviso per l’inclusione di Pistoia nelle aree di crisi o di “zona franca” di cui ad alcuni recenti provvedimenti del Governo..
Interessante, purtroppo da questa strumentazione, a parte Massa e Prato, quest’ultima con provvedimento ad hoc, che sembrano tagliare fuori anche il distretto tessile della piana pistoiese, tutta la Toscana sembra esclusa; siamo disponibili però ad ogni azione che si volesse intraprendere per aprire un percorso che esplori questa opportunità, al di fuori dei discorsi buoni solo per le assemblee pubbliche. Certo il sospetto di un uso politico solo per i territori “amici” anche di queste opportunità rimane.
Di fronte al groviglio di problemi che conosciamo e ho appena accennato, assistiamo con un qualche sbigottimento alle rinnovate polemiche tra categorie; “Osservatorio” e tavoli di concertazione spesso sono confusi indistintamente e con tutta evidenza sono solo strumenti del dialogo tra le parti, un mezzo non un fine attraverso il quale realizzare risultati con, nel caso dell’Osservatorio, la singolare originalità che vede le parti pagare per partecipare invece di percepire “gettoni”!!
Su CCIAA invece, che a volte le categorie economiche hanno la tendenza a percepire come fatto proprietario e non emanazione della cosa pubblica, ci permettiamo di segnalare pubblicamente una posizione nota a tutti i nostri interlocutori: prima di litigare sul chi, ci piacerebbe sapere per cosa!
Immagino che ci sia una sede e un luogo in cui si saranno delineati progetti e strategie per il rilancio del territorio; non li conosciamo, ma abbiamo fiducia che dopo il posizionamento per i rapporti di potere di cui qualche associazione peraltro in questi anni ha fatto rivendicazione esplicita in modo discutibile e spregiudicato, se ne possa parlare.