Cosa pensano azienda e sindaci?
Finalmente, dopo la tornata elettorale del Giugno scorso, la società della salute della VdN ha ritenuto opportuno convocare il sindacato per parlare di “non autosufficienza”.
Sarà forse l'occasione per capire cosa si vuol fare dello strumento vista la decisione delle Regione di metterlo “a regime”.
Da un anno le scelte non vengono compiute, complice la scadenza elettorale e il rinnovo di tanti sindaci; la scommessa, uscendo dal limbo è verificare se esistono le condizioni affinché i cittadini, trovino maggiori e adeguate risposte ai bisogni di salute sul territorio e quell'integrazione nelle risposte che erano la ragione fondante di questa scelta politica, anche attraverso investimenti in risorse e personale, già in carico alle rispettive strutture.
L'ASL, da sempre tiepida rispetto ad una possibile cessione di sovranità al territorio e ancor più i sindaci, devono assumere le necessarie iniziative per dimostrare di non garantire la sopravvivenza di una scatola vuota, ma rilanciarne il senso recuperando lo slancio iniziale, che può consolidare i positivi risultati raggiunti in qualche campo a giudizio della CGIL.
La cosa a cui non vorremmo assistere è un nuovo scaricabarile sulle responsabilità tra ASL e comuni!
Ci pare opportuno che, così come è accaduto con la precedente gestione sperimentale della SDS che le parti sociali e le rappresentanze siano messe nella condizione di poter svolgere un confronto generale di merito prima dell'invio alla regione dello statuto e della convenzione, previsto per il 5 Dicembre.
Solo così si restituisce senso e significato al dialogo e alla partecipazione, non riducendolo ad una segmentazione sui singoli problemi per quanto importanti per la condizione materiale dei soggetti più deboli.