“La contrarietà del sindacato per la mancata concertazione rispetto al provvedimento adottato e per l'eliminazione dell'esonero totale prima riconosciuto alle fasce più deboli della popolazione”
Apprendiamo direttamente dalla stampa la notizia dell'avvenuta approvazione da parte della Giunta municipale del Comune di Montale delle nuove tariffe per la refezione e trasporto scolastici, nonché i nidi d'infanzia.
Si interrompe così una lunga tradizione che vedeva nella concertazione locale preventiva, un passaggio essenziale e non formale prima dell'adozione di qualsiasi provvedimento che andasse a rivedere l'organizzazione dei servizi o a toccare le tasche dei contribuenti e dei cittadini.
Un fatto che come CGIL giudichiamo grave, perché riteniamo che l'attenzione di chi governa a livello locale nel compiere le scelte amministrative deve essere ancora maggiore in un contesto economico di così grande difficoltà, con scelte amministrative che un corretto confronto può aiutare a determinare e non a complicare.
Una scelta quindi, compiuta a testa bassa dalla Giunta di Montale, ingiustificabile e che non accettiamo nel metodo e nel merito. L'aver previsto infatti l'eliminazione dell'esonero totale dal pagamento delle tariffe dietro presunte ragioni di principio ci sembra solo una motivazione demagogica e che non incide in maniera significativa sulle casse comunali in termini di aggravio di costi. Incide invece in maniera sostanziale nei confronti di quelle famiglie più bisognose, anche di coloro che si sono ritrovate loro malgrado a causa della crisi, appartenere alle fasce più deboli della popolazione. In questi casi anche quelle poche decine di euro al mese, che l'esonero totale faceva loro risparmiare, fa la differenza. Si è scelto invece di abbassare le tariffe alle fasce di reddito superiori, secondo una logica a nostro avviso aberrante, populista e propagandistica.
Ci auguriamo che l'amministrazione di Montale voglia recuperare questa situazione determinatasi, in prima luogo convocando le parti sociali, per ridiscutere di un provvedimento più equo nei confronti dei più deboli.
CGIL Pistoia