Si susseguono ormai da tempo notizie riguardanti riorganizzazioni e razionalizzazioni delle attività socio-sanitarie sul nostro territorio, in particolare della rete ospedaliera.
Si rincorrono ipotesi, tesi, opzioni, prese di posizione le più varie.
Come CGIL riteniamo non più procrastinabile, alla luce degli impegni assunti e dei protocolli di relazioni sinda-cali sottoscritti e vigenti, l'apertura di un confronto sindacale su queste questioni, ritenendo inaccettabile ap-prendere le notizie dalla stampa e proseguire con un dibattito che non può e non deve esaurirsi sulle sole pagine dei quotidiani.
Una richiesta di incontro urgente, a cui auspichiamo di avere sollecita risposta, è stata inviata alla Direzione Generale dell'ASL3, anche al fine di riprendere la discussione sul patto per la salute, arenata ormai da mesi, che ricordiamo, aveva come punto fondamentale, la definizione di misure per il contenimento delle liste di attesa.
Le emergenze sono tali da imporre una maggiore chiarezza e responsabilità.
Non possiamo infatti accettare sic et simpliciter che le riorganizzazioni siano guidate esclusivamente dal crite-rio economico, pur consapevoli degli ingenti tagli imposti dalla manovra finanziaria e rimaniamo fermi nella convinzione, come più volte affermato, che c'è una differenza fondamentale tra tagliare e razionalizzare che significa innanzitutto valorizzare le risorse professionali e strumentali nonché le reti di protezione sociale, fondamentali in una crisi come quella che stiamo vivendo oggi, per portare al massimo l'efficienza del sistema e rispondere così ai bisogni di salute dei cittadini.
Noi riteniamo che ci siano ancora risorse a cui attingere all'interno del sistema, per rendere massima l'effettivi-tà del diritto alla salute dei cittadini, senza per questo volgere gli occhi al privato, e su questo dovrà per noi incentrarsi il confronto.