“Non discutiamo la legittimità di chi ha interesse a perseguire l’obiettivo di raggiungere un accordo d’area per l’intera Valdinievole sugli orari del commercio” afferma Fabio Capponi della Filcams CGIL di Pistoia, “obiettivo che anche la Filcams CGIL condivide, tant’è che siamo stati tra i promotori del tormentato e incompiuto percorso per la definizione di tale accordo.
C’è un problema di non poco conto però, che non può essere sottaciuto, e cioè che il comune di Montecatini non è assolutamente disponibile a scendere a patti sul commercio, forte dell’appoggio delle categorie economiche. Che senso avrebbe allora, ci domandiamo, un accordo di questa natura senza il coinvolgimento – pur minimo – di una realtà così importante per la Valdinievole?”
La legge Bersani prevede che solo i comuni a vocazione turistica e le città d’arte possono esercitare il diritto di aprire la domenica, mentre per le altre realtà il limite è imposto a solo 8 aperture domenicale l’anno escluso il mese di dicembre. Realtà quindi come quelle di Pieve a Nievole e Ponte Buggianese si troverebbero a dover affrontare il delicato problema di abbattere le attuale aperture domenicali a solo 8 deroghe annuali. “Anche questo problema è stato affrontato nel tavolo aperto con il coordinamento dei Sindaci interessati all’accordo d’area – continua la nota della Filcams CGIL - trovando soluzioni adeguate che consentivano a regime di uniformare su larga scala il problema delle domeniche senza per questo adottare soluzioni che potevano diventare insostenibili per quelle realtà commerciali che, comunque a dispetto della normativa regionale che regolamentava il settore, avevano caratterizzato la loro presenza commerciale sul territorio con l’apertura nei festivi”. Il confronto tra i vari soggetti interessati alla definizione di questa materia va avanti ormai da più di un anno. L’ipotesi di accordo d’area che era scaturito prevedeva da una parte l’innalzamento del numero delle deroghe domenicali da 8 a 10, dall’altra uniformava le regole per tutti i comuni della Valdinievole, con l’impegno dei sindaci di coinvolgere per quanto possibile anche il Comune di Montecatini.
L’accordo a questo punto sembrava fatto, la Filcams CGIL però non l’ha poi sottoscritto. “C’è stata da parte delle organizzazioni economiche la voglia di forzature: si è voluto da un certo punto in poi inserire a tutti i costi nell’accordo la questione della chiusura infrasettimanale, questione che niente ha a che fare con l’accordo d’area come previsto dalla Legge Bersani: Confcommercio e Confesercenti da una parte volevano aumentare il più possibile il numero delle apertura domenicali, e al tempo stesso chiedevano di obbligare alla chiusura infrasettimanali tutti gli esercizi commerciali”. Un atteggiamento delle categorie economiche solo apparentemente contraddittorio, che è invece finalizzato soltanto a penalizzare la grande distribuzione e quindi i lavoratori interessati, per le possibili ripercussioni che un provvedimento di questa natura avrebbe non solo sui livelli occupazionali, ma che riaprirebbe di conseguenza l’estensione dell’orario di chiusura serale. “Questa è la motivazione per cui la Filcams CGIL non ha firmato il nuovo testo, perché i lavoratori sarebbero i più penalizzati. Non nascondiamo il fatto che anche tra i Sindaci c’è chi ha dato dimostrazione di avere più care le esigenze dei negozianti rispetto a quelle dei lavoratori. Nei giorni scorsi abbiamo siglato con il comune di Pescia un accordo temporaneo sulla stessa materia, che però ha il pregio di prevedere la facoltà e non l’obbligatorietà della chiusura infrasettimanale – prosegue Fabio Capponi – e riteniamo positivo tale accordo al quale ha aderito anche Confesercenti e Confcommercio”.
“Se i presupposti dell’accordo di Pescia, fossero confermati nell’accordo d’area, la Filcams CGIL aderirebbe all’accordo – conclude il Segretario della Filcams – mentre non siamo disponibili ad accettare forzature che si tradurrebbero poi in un danno ai lavoratori. Non abbiamo partecipato all’incontro tenutosi la scorsa settimana con i Sindaci perché non siamo stati convocati a causa di un disguido, ed abbiamo già chiesto la riconvocazione della riunione per far valere la nostra posizione. Per questo motivo è assolutamente scorretto parlare di accordo d’area firmato e di “riposo” all’ipercoop. Niente di più sbagliato. Anzi, il riposo lo potranno godere finalmente quei lavoratori costretti a fare straordinari per tenere aperti i negozi la Domenica, dal momento che in assenza d’accordo, procederemo amministrativamente affinché sia riconosciuta la normativa nazionale che prevede 8 aperture domenicali l’anno.”