Grave crisi alla Cetom srl, l’azienda di servizi entrata a far parte del gruppo Answers. L’azienda ha già provveduto alla chiusura della sede di Pisa, determinando il licenziamento di circa 45 tra lavoratrici e collaboratrici, che solo in minima parte hanno trovato una soluzione alternativa presso aziende concorrenti presenti nel settore.
Ad altre sono state imposte le ferie per mancanza di lavoro o trasferite in sedi distaccate e lontane dall’originale luogo di lavoro.
“Alle nostre richieste di avere un piano strutturale su come l’azienda avrebbe affrontato le difficoltà sopravvenute per la revoca di appalti di lavoro, non abbiamo ottenuto risposte soddisfacenti – dichiara Cinzia Bernardini della Filcams CGIL Pisa - ma solo la comunicazione di avvio delle procedure di cessione di ramo aziendale”.
Per la sede di Pistoia, dove Cetom è nata oltre 15 anni fa, le cose non vanno meglio. “Il presidente del Gruppo – afferma Capponi della Filcams CGIL di Pistoia – ha già annunciato, in un incontro con il sindacato e alla presenza dei rappresentanti dei dipendenti, pesanti esuberi di personale. Quasi esclusivamente lavoratrici dipendenti assunte con regolare contratto di lavoro, a molte delle quali nel frattempo sono state assegnate le ferie per il poco lavoro presente nella sede di Sant’Agostino.”
“I fatti ci danno ragione – prosegue Capponi: quando in momenti non sospetti sollevammo tutte le nostre preoccupazioni circa le scelte imprenditoriali adottate dal gruppo Answers, e prevedemmo gravi ripercussioni sulla storica azienda pistoiese, avevamo visto giusto. Dietro ad una immagine di gruppo dinamico e moderno che si presentava sul nostro territorio con la promessa di centinaia di nuove assunzioni, tutte peraltro caratterizzate da rapporti di lavoro instabili e mal pagati e dove la precarietà la fa da padrona, stava in verità già allora maturando il rischio di perdere un’azienda solida e strutturata della nostra provincia quale era la Cetom.” Nonostante il mercato a cui l’azienda pistoiese fa riferimento non abbia avuto flessioni ma anzi, per effetto delle ulteriori esternalizzazioni fatte dagli istituti bancari delle proprie attività si è incrementato, le 80 lavoratrici della Cetom di Pistoia vedono fortemente pregiudicato il proprio futuro all’interno della stessa azienda. “ Questo è il risultato – conclude il segretario della Filcams CGIL – del tanto decantato nuovo che avanza, della flessibilità e precarietà che questo gruppo sta portando avanti con l’applicazione della Legge 30, orientando la propria filosofia imprenditoriale verso il mantenimento di quote di mercato privilegiando l’abbattimento dei costi del lavoro piuttosto che elevati standard qualitativi nei servizi offerti alle banche come negli anni aveva fatto la Cetom srl”.
Per portare a conoscenza delle istituzioni locali l’attuale situazione della Cetom, abbiamo fatto richiesta al Sindaco e Presidente della Provincia di Pistoia – conclude la nota sindacale - di essere convocati con una delegazione di lavoratrici per esporre nel dettaglio le preoccupazioni e lo stato di incertezza presenti in azienda.