La polemica politica montata ad arte da FI appare oggettivamente faziosa, pretestuosa e ben chiara negli obiettivi che si vuole prefiggere e che poco hanno a che fare con gli interessi delle terme.
Negli anni le terme più che luogo dove ricercare benessere, sono state lo strumento dove complotti, cordate e clientelismi politici hanno prevalso su qualsiasi altro aspetto imprenditoriale.
Il rischio che si torni a quella pagina della storia, se di storia passata siamo in grado di parlare, è molto forte. Non intendiamo mettere in discussione il legittimo diritto delle forze politiche di dibattere in consiglio su una materia così delicata per la città come lo sono le terme. Ma quando al giudizio-dibattito politico si sovrappongono valutazioni sprezzanti e di cattivo gusto che toccano in prima persona anche il personale delle terme, allora il campanello d’allarme inizia a suonare nuovamente. Che forse il Vicesindaco del Comune di Montecatini ha esperienza e competenza nel campo della conduzione degli stabilenti? Come può giudicare se il personale selezionato è o meno preparato? O forse aveva lui delle candidature da proporre al posto delle persone incaricate di coprire questo o quell’altro ruolo o funzione nell’azienda terme? Quando la politica entra prepotentemente e sgarbatamente in questi ambiti, l’azienda che è oggetto di queste dinamiche diventa un’azienda piegata su stessa e sempre vincolata al consenso di quel potente di turno che cerca di condizionarne la vita. Non guardiamo certo con serenità ai pesanti numeri, peraltro non comunicatici, del bilancio delle terme. Non possiamo però accettare che sulla scorta di quei numeri si possano riprodurre e rinvigorire certe dinamiche clientelari che combatteremo come abbiamo sempre fatto. Il nostro giudizio è legato ad un processo di risanamento e rilancio complessivi, che partono dal progetto industriale e passano attraverso il masterplane redatto recentemente dall’Arch. Fuksas, e che possono anche prevedere in fase di avviamento andamenti scoraggianti delle terme. Su quegli impegni già assunti e sulle risorse necessarie per farvi fronte chiediamo alla politica (leggi enti proprietari) di fare la propria parte, procedendo tramite anche un’assemblea straordinaria, alla ricapitalizzazione dell’azienda, prevedendo eventualmente anche un diverso speso specifico degli enti all’interno dell’azienda se questo fosse necessario nell’interesse della città, e dotare il CdA di tutti gli strumenti necessari per attuare quanto già stabilito. Il altre parola abbiamo bisogno di certezze, coerenza e determinazione. Solo allora si potrà dare valutazioni di merito sulla condotta della gestione. Farlo prima ci pare un gioco al massacro, oltretutto irresponsabile, perché per qualcuno magari la posta in gioca è rappresentata da una poltrona da conquistare, per il sindacato è la vita o la morte definitiva di un’azienda. Montecatini non si merita tutto questo. Tanto meno i lavoratori che hanno sempre dimostrato, e a loro spese, attaccamento alla loro azienda.