Firmato nella tarda serata l’accordo per il ricorso alla Cassa integrazione.
Determinante nella soluzione della vicenda le iniziative di lotta promosse dalle lavoratrici. Nel panorama delle ultime crisi pistoiesi è il primo significativo caso di salvataggio aziendale.
Ieri 28 settembre 2009 si è tenuto l’atteso incontro con la direzione della Ser.In. di Pistoia per verificare le possibili soluzioni alternative alla richiesta formalizzata dall’azienda di chiusura e conseguente licenziamento delle 47 dipendenti in forza.
Il sindacato ha ottenuto il ritiro della mobilità, sottoscrivendo contestualmente un’intesa per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per far fronte così al calo di lavoro denunciato dall’azienda. «Nel corso dell’incontro l’azienda ci ha fatto presente che per proseguire l’attività sono sufficienti 3500 ore mensili complessive, oltre il 50% in meno di quelle fino ad oggi lavorate – dichiara Fabio Capponi della Filcams CGIL – Una diminuzione di commesse di lavoro che verrà fronteggiata con il ricorso alla Cassa Integrazione fino al 31 dicembre prossimo».
L’intesa raggiunta sottostà alla possibilità di mantenere le lavorazioni residue dopo l’uscita del Gruppo Cari-Firenze/Intesa San Paolo dal portafoglio clienti. «Se anche il consorzio toscano delle banche di credito cooperativo (leggi SOAR) dovesse spostare le sue lavorazioni ad oggi assegnate alla Ser.In. ad altro soggetto, si pregiudicherebbe in maniera irreparabile qualsiasi prospettiva di salvataggio dell’azienda pistoiese – continua Capponi». Decisivo per la soluzione della vicenda è stato il ruolo delle lavoratrici, che con le loro iniziative a difesa del posto di lavoro hanno creato una nuova attenzione sull’azienda facendo anche maturare interessi fino ad oggi inaspettati, e che potrebbero concretizzarsi nella possibilità di una cessione dell’azienda pistoiese ad altro gruppo operante nello stesso settore. «I rappresentanti delle istituzioni locali, con l’assessore regionale Simoncini in primis, hanno garantito il massimo impegno affinché l’azienda riesca a mantenere la propria attività sul territorio pistoiese, sensibilizzando in tal senso tutti i soggetti le cui scelte possono o meno determinare il proseguimento delle attività». L’incontro dei sindacati di ieri ha fatto seguito ad un incontro tenutosi presso l’Assessorato al lavoro della Regione Toscana dove i rappresentanti dell’azienda erano stati convocati dall’assessore regionale Gianfranco Simoncini, presenti anche i rappresentanti del Comune e della Provincia di Pistoia.