Pistoia, 30 novembre 2023 COMUNICATO STAMPA La conferma è ufficiale, l’INPS di Pistoia con lettera inviata ai Patronati ha comunicato che gli indebiti arrivati nei giorni scorsi e relativi al recupero, sulle pensioni minime ed inferiori al minimo, degli incrementi disposti dall’art.1 comma 310 della legge 197/2022 non debbono essere restituiti e verranno annullati. La questione, che era stata oggetto di un precedente comunicato da parte dello SPI CGIL di Pistoia nella passata settimana e nel quale davamo indicazione di non effettuare il pagamento del bollettino allegato alla lettera di indebito, sembra dovuta ad un errore di elaborazione in sede centrale che ha coinvolto 11 provincie distribuite sul territorio nazionale ( Pistoia e Lucca in Toscana). I pensionati coinvolti a Pistoia sono circa 1900. Al Sindacato Pensionati della CGIL sono state raccolte quasi 400 posizioni di pensionati che avvertiremo individualmente della procedura che l’Inps adotterà per la cancellazione dell’indebito e per la restituzione delle quote, relative a tale norma di legge, che non saranno pagate sul mese di dicembre e sulla tredicesima. E’ tuttavia necessario seguire con attenzione se il percorso per la sistemazione delle posizioni si concretizzerà e se avverrà nei tempi previsti e quindi invitiamo tutti i pensionati coinvolti a presentarsi presso le sedi dello SPI CGIL della provincia nel corso del mese di Gennaio 2024 per effettuare le verifiche. Riconfermiamo quindi, che i pensionati che hanno avuto la comunicazione dell’indebito in questione, non debbono pagare il bollettino allegato alla lettera. Per chi volesse informazioni queste le sedi dello SPI CGIL sul territorio: PISTOIA Via Puccini, 68 - Tel. 0573 378588 LE FORNACI PT Via Gentile, 40 – Tel. 0573 450880 VILLAGGIO BELVEDERE PT Via V. Oliveto, 7 - Tel. 0573 904184 AGLIANA Via Roma, 38 – Tel. 0574 751110 QUARRATA Via E. Fermi, 32 - Tel.0573 739243 MONTALE Via Martiri Libertà, 54 - Tel. 0573 959408 SAN MARCELLO P.SE Via Marconi, 205 – Tel. 0573 630131 MONTECATINI Viale dei Martiri, 9 – Tel.0572 940331 PESCIA Via Galeotti, 55 - Tel. 0572 47029 MONSUMMANO, Via L. Lama, 257 – Tel.0572 952999 LARCIANO Via Marconi, 841/A - Tel. 0573 81266 Marcello Cappellini, segretario SPI CGIL Pistoia
CGIL Pistoia SPI CGIL Pistoia
Pistoia, 29 novembre 2023
Consegnate al Presidente della Provincia di Pistoia 3613 firme di cittadini
a sostegno della sanità pubblica.
Anche nella Provincia di Pistoia sono state raccolte le firme a sostegno proposta di legge Regione Toscana (Emilia Romagna, Puglia e Piemonte) affinché il Fondo Sanitaria nazionale abbia risorse sufficienti per garantire il diritto alla Salute previsto dalla nostra Costituzione. La proposta di legge chiede che si arrivi entro il 2025 a prevedere il 7,5% del PIL a favore del Fondo Sanitario Nazionale partendo da un aumento di 4 miliardi dal 2024 (inserendo il vincolo in Costituzione). Ad oggi il FSN è finanziato con circa 136 miliardi; a questi si aggiungono circa 35 miliardi che paghiamo noi cittadini (e non dovremo pagare) di tasca nostra. Già questo è intollerabile.
La manovra del Governo prevede nuove risorse ma solo per un aumento (neanche sufficiente) per il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti e per aumentare la presenza del privato in sanità; questa scelta penalizza soprattutto la Toscana che ha maggiore presenza dei servizi pubblici e di conseguenza avrebbe bisogno di più risorse per mantenerli. La scelta di non finanziare adeguatamente la sanità pubblica è davvero inaccettabile; significa essere miopi a non investire nella sanità pubblica, dimenticando che il grado di salute e benessere della popolazione condizionano pesantemente il PIL di ogni Paese (e noi siamo il fanalino di coda tra i Paesi del G7 e fra gli ultimi in Europa).
Nella nostra Provincia sono state raccolte oltre n. 3616 firme (nei prossimi giorni si continua la raccolta, prossimamente anche on line) che sono state consegnate a Luca Marmo in qualità di Presidente della Provincia di Pistoia.
L’imponente sotto finanziamento, la progressiva carenza di personale, in alcuni casi i modelli organizzativi ed informatici obsoleti e l’inevitabile avanzata del privato hanno determinato la progressiva erosione del diritto alla tutela della salute. I principi cardine del SSN (universalità/uguaglianza/equità) sono messi in discussione.
Ci troviamo di fronte a lunghe liste di attesa, affollamento dei pronto soccorsi, mancanza di MMG, aumento della spesa privata, intramoenia in affanno e che di fatto è l’espediente per saltare le liste di attesa creando di fatto diseguaglianze di accesso alle prestazioni (cittadini di serie A e di serie B).
Vogliamo ricordare che sono 13 paesi europei che in percentuale del PIL investono più dell’Italia (per esempio la Germania investe il 10,9% - noi il 6,3%). La spesa pubblica pro capite nel 2022 pari a 3.255 euro rimane sotto della media dei paesi OCSE (3.838 euro) . In Europa sono ben 15 i Paesi che investono pro capite più di noi. Nel nostro Paese la spesa sanitaria pubblica pro capite nel 2022, rispetto al 2019, è aumentata di circa 600 euro, quasi la metà di quella francese, e 2,5 volte in men di quella tedesca. Manca il personale: nel nostro Paese abbiamo 33 dipendenti pubblici socio sanitari ogni 1000 abitanti; la media europea è di 49 dipendenti ogni 1000 abitanti.
Infine rimane ancora oggi in vigore una legge voluta nel 2010 dal governo Berlusconi che impone a tutto il pubblico impiego di spendere per il personale quanto si spendeva nel 2002 meno 1,4% . Capite bene che questo significa non coprire neanche chi va in pensione e impedire al servizio sanitario pubblica di funzionare.
Invitiamo i cittadini che non l avessere ancora fatto a firmare la nostra petizione recandosi presso le nostre sedi.
COMUNICATO STAMPA Da qualche giorno a questa parte stanno arrivando, da parte dell’INPS, un gran numero di comunicazioni di indebito a pensionati al minimo o con valori di pensione più bassi,con bollettini per la restituzione delle cifre indicate con scadenza 17 dicembre 2023. La motivazione sarebbe il ricalcolo dell’incremento disposto dalla legge 197 del 2022 (indicato nella lettera con la quale viene comunicato l’indebito). Da una nostra verifica, la stragrande maggioranza di tali indebiti non sarebbe motivata, salvo i casi nei quali i pensionati in questione abbiano acquisito nel corso del 2023 un nuovo trattamento pensionistico (nuova pensione diretta o di reversibilità). Per tale motivo potrebbe essere utile, prima di procedere alla restituzione delle somme indicate, fare una verifica della propria situazione. A tale proposito gli uffici dello SPI CGIL della provincia di Pistoia e delle proprie leghe territoriali sono a disposizione per effettuare tale verifica evitando ai pensionati, che nel caso sono quegli delle fasce più deboli, pensionati al minimo o con valori più bassi, l’onere della restituzione e magari la necessità di fare richiesta per riavere le cifre restituite e non dovute. Segreteria SPI CGIL Pistoia.
A proposito di “medici di famiglia”
ora tocca a Marliana
Ormai non passa giorno che non appaiano sui quotidiani e TV locali denunce sui disservizi dovuti essenzialmente alla mancata sostituzione dei medici di famiglia e dei pediatri che vanno in pensione o che decidono di fare altro. Nella nostra Provincia si sono susseguite molte emergenze che hanno interessato i Comuni di San Marcello Piteglio, Monsummano, Larciano, Lamporecchio, Quarrata, Pistoia e ora Marliana (in 400 senza medico).
L’unica soluzione reale fino ad oggi trovata è stata quella di innalzare il rapporto medico/pazienti fino a 1800 assistiti. Ricordiamo che il rapporto ottimale dovrebbe essere 1 a 1000 se vogliamo che il servizio reso ai cittadini mantenga un minimo di qualità. Già averlo 1/1500 significa, come sanno tutti i cittadini che devono ricorrere alle cure dei medici di famiglia, incorrere in lunghe code agli ambulatori o a ore passate a cercare di telefonare al medico. E come al solito i più penalizzati sono le persone più fragili e gli anziani.
Non possiamo più accettare che l’ASL Toscana Centro dichiari di avere cercato un medico disponibile ad incarico temporaneo e non si siano registrate disponibilità. Non possiamo più accettare che ci siano cittadini costretti a fare decine e decine di chilometri per avere il medico di famiglia. Il valore di questo professionista è anche la sua conoscenza del paziente che viene da anni e anni di continuità assistenziale. Cambiarlo ogni sei mesi significa fare male al paziente e non permettere al medico di fare bene il suo lavoro.
Noi chiediamo da tempo a chi è chiamato a gestire questa situazione quali altre soluzioni concrete e definitive intende attuare perché la sostituzione dei medici di famiglia e dei pediatri avvenga in tempi certi e senza lasciare vuoti inaccettabili. Certo, bisogna anche dire che questi professionisti non hanno vita facile, spesso scollegati e non per volontà loro dalla rete ospedaliera e costretti nei loro studi a consultare per telefono i loro assistiti per mancanza di tempo. Non solo, ma non possiamo dimenticare che sono assorbiti da carichi burocratici che occupano quasi il 50% del loro tempo lavorativo.
Siamo convinti che occorra che questi professionisti debbano essere maggiormente integrati nel Sistema Sanitario Pubblico. Crediamo inoltre che la presenza dei medici di famiglia e dei pediatri dentro le Case di Comunità sia necessaria e non rinviabile e non può continuare ad essere un optional. Le Case di Comunità (quelle “vere”) fanno bene ai cittadini e al sistema sanitario regionale. Pertanto bisogna insistere perché la medicina generale diventi una specialità identica a tutte le altre, che le modalità di accesso siano le stesse di quelle previste per il restante personale del SSN e che pur mantenendo alcune specificità, il contratto sia quello del personale dipendente (devono diventare dipendenti del Servizio Sanitario pubblico).
Insomma, occorre mettere in campo, una vera è propria inversione di tendenza cosa che questo Governo non sta facendo, anzi si sta muovendo per depotenziare il Servizio Sanitario Pubblico con lo scopo di mettere ancora di più nella mani dei privati la salute dei cittadini (tutto il contrario di quello che andrebbe fatto). Per questo motivo come SPI CGIL e CGIL stiamo raccogliendo fra i cittadini e pensionati firme a sostegno della proposta di legge della Regione Toscana che chiede al Parlamento di finanziare in maniera adeguata il fondo nazionale per la sanità pubblica. Senza risorse e personale la sanità pubblica rischia il collasso e forse questa cosa piace a qualcuno, certo non a noi. Per questi motivi chiediamo a tutti di firmare la nostra petizione recandosi presso le nostre sedi o nei diversi banchini che stiamo organizzando in tutta la provincia.
Andrea Brachi, segretario generale SPI CGIL Pistoia
- Camper Spi Cgil Pistoia a Monsummano Terme.
- un ringraziamento agli "Amici della San Giorgio"
- è arrivato il CAMPER dello SPI CGIL Pistoia
- Nuova assemblea pubblica dela Lega SPI Ugo Schiano
- Assemblea pubblica delle Leghe della Valdinievole! vi aspettiamo!
- “Alla nostra salute!”: RSA non autosufficienza a Quarrata (PT) alla Festa di LiberEtà Toscana il 21 settembre
- Alberta Bresci confermata alla guida del coordinamento Donne dello SPI CGIL Pistoia
- Vito Tommaso eletto segretario della Lega SPI CGIL Montagna pistoiese
- Luca Corsini Margheri eletto alla guida della Lega Spi Cgil Agliana, Montale, Quarrata
- NON CI SONO PAROLE! da revocare l'autorizzazione a questo evento, senza se e senza ma!
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Lo SPI nel congresso del 1991 ha assunto la LEGA come punto centrale della propria organizzazione: le leghe sono così diventate le struttura territoriale di base dello SPI, centro vitale della sua politica con compiti organizzativi e programmatici.
Lo Spi di Pistoia si organizza in 7 leghe.
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